Vendrogno: benedetti sale e animali per Sant'Antonio, ricordando 'l'eremita' di Lornico

Celebrata questa mattina nella frazione bellanese di Vendrogno la messa in onore di Sant’Antonio. Il parroco don Emilio Sorte - affiancato da don Angelo Olgiati - ha presieduto la funzione nella piccola chiesa dedicata all’Abate, santo particolarmente invocato e venerato dai fedeli. Quella odierna è dunque una ricorrenza molto sentita e diffusa, una tradizione enormemente radicata in questa zona montana.

Antonio, di ceto sociale alto, ha ceduto metà dei suoi averi ai poveri e metà alla sorella, poi ha seguito Gesù: andando nel deserto, “non ha posto la fiducia nei suoi averi o nelle cose – ha spiegato don Emilio nell’omelia – ma ha iniziato una vocazione monastica. E' l’iniziatore del monachesimo eremitico, solitario che ancora oggi viene praticato. Noi abbiamo nelle terre della nostra parrocchia un successore, don Michele Di Monte, a Lornico”.
Anche oggi don Michele, dopo quasi duemila anni, vive la sua esperienza di lode al Signore. “Soli Deo Vivere, vivere soltanto e totalmente per il Signore, vivere di preghiera a nome di tutti i fratelli. Rendendo al minimo le necessità della propria esistenza e del proprio corpo”.

Sant’Antonio, dunque, richiama a vivere per il Signore. “Ripensando alla sua vocazione ci fa dire grazie, perché ognuno di noi sia al servizio della preghiera, della carità e del dono con tutti i fratelli” ha concluso don Emilio.
Al termine la benedizione del sale - ritenuto anticamente segno di sapienza, oltre che fondamentale integratore per l’alimentazione degli uomini e delle bestie - che verrà consumato nel corso dell’anno come protezione contro le malattie e, all'aperto, quella degli animali. Ad attendere il sacerdote, con i loro proprietari, c'erano cani ma anche galline e cavalli.
M.A.
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