Olginate: 'conforto nei momenti di difficoltà', per Sant'Antonio benedetti gli animali

Olginate rispetta la tradizione e in occasione delle celebrazioni in onore di Sant'Antonio Abate, nel tardo pomeriggio di ieri, è stata impartita – nel rispetto delle prescrizioni in tema di contenimento della pandemia – la benedizione degli animali d'affezione. Sul sagrato della chiesa parrocchiale hanno fatto capolino con i loro padroni cani delle più svariate razze e taglie ma anche gatti, pesci rossi e tartarughe. Tutti a guinzaglio, in vaschette o nelle gabbiette.

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Sant’Antonio è originariamente patrono del bestiame e del mondo agricolo. Negli anni, però, alla benedizione riservata agli animali della fattoria, si è affiancata quella agli animali domestici, divenuti ugualmente “importanti”.
Lo ha sottolineato anche il parroco, don Matteo Gignoli. "In questo momento di pandemia, gli animali domestici hanno aiutato e fatto compagnia a tante persone sole. Moltissimi amici “a quattro zampe” mi sono stati presentati come membri a tutti gli effetti della famiglia, come affettuosi e allegri compagni di vita in grado di portare tanta gioia a bambini, adulti e anziani, ma anche un po’ di conforto nei momenti di solitudine e difficoltà. Un gesto semplice, quello di oggi, ma che ci ricorda come uomini e animali siano tutt’uno con il creato. Oggi per rispetto delle normative, abbiamo preferito celebrare così, arriveranno tempi migliori per festeggiare bene anche Santa Maria".

Saltato infatti tutto il corollario di iniziative nell'ambito di Rivivi Santa Maria. "Abbiamo tenuto il fondamentale, la messa è il fulcro di tutto quello che gira intorno a Sant'Antonio” ha aggiunto Andrea Radaelli, per gli organizzatori. “Oggi avrebbe dovuto esserci la festa tradizionale con attrazioni che già erano state preparate ma abbiamo dovuto rinunciare vista la situazione. Abbiamo tenuto la benedizione e il ricordo di tutti i defunti alla messa delle diciotto. Lunedì, nella chiesina di Santa Maria alle ore 9.00 ci sarà la celebrazione, proprio nel giorno di Sant'Antonio. E' mancato molto non potersi ritrovare al convento. Tutta la festa di contorno è un abbellimento, un creare e un crescere. La nostra essenza è il convento e non poter essere lì nei nostri giorni manca molto. Avevamo previsto dei gonfiabili, degli spettacoli teatrali e uno spettacolo pirotecnico. Ci sarebbe piaciuto poter dire: è finita, purtroppo invece siamo ancora dentro a questa pandemia".

Non è mancato però un auspicio. "Che il sale e il fuoco di Sant'Antonio ci aiutino definitivamente a uscire da questa situazione. Vorremmo recuperare i momenti ludici in estate, quando si tiene la festa della madonna del Carmine a cui gli olginatesi sono ugualmente devoti. Il gruppo è vivo e non si è mai fermato, aspettiamo solo di poter tornare a fare ciò che sappiamo fare".
L'appuntamento per grandi e piccini pare quindi solo rimandato a luglio con tanto entusiasmo.
A.G.
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