'Dentro' il campanile di Valmadrera: spettacolo a quota 84 metri

Il campanile di Valmadrera è stato reso nuovamente visitabile in occasione della festa patronale di Sant'Antonio Abate. Le salite, possibili anche quest'oggi su prenotazione, sono iniziate ieri pomeriggio grazie ai volontari che si sono resi disponibili a raccontare storia (QUI l'articolo dedicato) e segreti della costruzione. Almeno 360 gli scalini che conducono alla "cima", ad un'altezza di 84 metri dalla quale, in un pomeriggio terso come quello di sabato, si gode di una vista fantastica.

    Il volontario Giulio Oreggia con il parroco don Isidoro

La salita, da effettuarsi completamente a piedi, parte dal basamento del campanile, che per la prima parte poggia su due lati al muro portante della Chiesa. Dall'interno, man mano che si sale, è possibile notare il cambio di materiale utilizzato durante la costruzione. La prima parte è in pietra, poi si passa a diverse colate di cemento. Guadagnando quota, la struttura si fa poi sempre più snella, Il restringimento prevede l'utilizzo di materiale via via più leggero, scongiurando lo sprofondamento del basamento. Le scale che portano all'orologio, alle campane e alla cupola, originariamente in legno, sono state sostituite da nuovi gradini in legno e da scale a chiocciola leggere in lamiera. Altre scale in calcestruzzo sono state completamente rinnovate.

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Gli ultimi sostanziosi lavori di manutenzione risalgono al 2004, eseguiti anche con il supporto del Politecnico di Milano intenzionato a studiare il comportamento nel tempo dei vari strati di cemento armato. Per il restauro sono stati allestiti 55 mila metri quadri di ponteggio.

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Man mano che si sale, si possono notare anche le putrelle originali in cemento armato che sono state rinforzate con badelle di carbonio, altre in ferro sono invece state aggiunte per consolidare l'imponente struttura. Nelle pareti perimetrali sono ancora presenti dei buchi rettangolari dove venivano inseriti supporti di rinforzo. Ci sono ancora anche i fori nel pavimento per le corde che azionavano le campane manualmente da terra. Ora sono automatizzate. Se ne contano nove ma da progetto originario avrebbero dovuto essere dodici.

Una delle campane

Alcuni livelli, lungo il percorso di ascesa, sono stati realizzati nuovi post restauro tramite grate in ferro. Posizionarsi sopra equivale ad essere sospesi nel vuoto, un'esperienza unica ma consigliata solo a chi non soffre di vertigini.

L'orologio, ben visibile dalle strade, è elettrico e si trova su tutti e quattro i lati del campanile.

La croce originaria in ferro posta sopra la cupola è stata modificata: da quattro braccia si è passati a due per diminuire il peso sul basamento. Ora poi è in alluminio, non più in ferro.

La leggenda racconta che gli abitanti di Valmadrera, per anni, abbiano voluto competere con il vicino "Matitone" di Lecco in altezza. Si voleva infatti superare i 96 metri del campanile di Lecco, ma per colpa di alcuni assestamenti del terreno e dei limiti di peso legati alla portata del cemento armato, alla fine si è accontentata degli 84 metri.

Il panorama verso il Corno Birone

Una volta giunti alla sommità, la visuale è comunque stupenda: dai quattro balconcini il panorama spazia dal monte Barro alla Brianza, da Lecco al Resegone, dal Moregallo al corno Birone.

Un connubio di bellezza che alterna lago, montagne e città.

Andrea Gianviti
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