Povera Italia: due quadri a confronto e una ''commedia''
1° Quadro : in tv un noto commentatore ed economista ( da non citare nominalmente vista la paradigmaticità della scena non certo inusuale sui nostri media) sta rispondendo alla salottiera conduttrice dell'ennesimo talk show sulla "questione del momento" e cioè l'ormai imminente elezione del Capo dello Stato. Ad un occhio allenato, anche a cogliere i piccoli ma significativi particolari non casualmente propinatici dal mondo mediatico, non possono sfuggire sul classico sfondo librario ben 4 copertine di pubblicazioni in bella evidenza riguardanti Silvio Berlusconi (oltre ad una, immancabile, relativa ad un proprio libro).
2° Quadro : in una scuola locale (Oggiono) Salvatore Borsellino (invece da citare perlomeno per onorare quel cognome), dopo aver con sofferenza raccontato la vicenda umana ed istituzionale di suo fratello, sta più volte esortando i giovani studenti "ad impegnarsi per cambiare il Paese".
Lascio ad ognuno interpretare cosa possa emergere da questi 2 quadri a confronto.
Sullo sfondo quella che, se non riguardasse le sorti del nostro martoriato Paese, si potrebbe definire una "commedia": la "commedia" delle trattative più o meno "nobili", più o meno sotterranee per scegliere un Presidente "di alto profilo".
Sì, perché proprio di "commedia" si tratta quando gli operatori e gli attori del grande circo mediatico (in gran parte) trasformano quello che dovrebbe essere uno dei momenti importanti della vita democratica di un Paese in una specie di autoreferenziale gossip continuo.
Un gossip che prevede ad esempio la celebrazione di candidature avanzate da tempo su cui non si sa se ridere o piangere perché in un Paese normale non sarebbero neppure prese in considerazione.
Come anche le infinite dietrologie, e relativi ammiccamenti, alimentate da fonti giornalistiche spesso in spasmodica ricerca di particolari aggiuntivi o da saccenti "esperti" auto-compiaciuti dalle proprie analisi a getto continuo.
Manca solo il toto-presidente con tanto di premi al seguito.
Ben altra cosa di una doverosa e purtroppo poco praticata informazione ponderata e pacatamente approfondita che accompagni un dibattito politico pubblico altrettanto caratterizzato.
Ad ognuno far la propria parte, pur magari piccola ma ben oltre quella degli attori del gossip.
2° Quadro : in una scuola locale (Oggiono) Salvatore Borsellino (invece da citare perlomeno per onorare quel cognome), dopo aver con sofferenza raccontato la vicenda umana ed istituzionale di suo fratello, sta più volte esortando i giovani studenti "ad impegnarsi per cambiare il Paese".
Lascio ad ognuno interpretare cosa possa emergere da questi 2 quadri a confronto.
Sullo sfondo quella che, se non riguardasse le sorti del nostro martoriato Paese, si potrebbe definire una "commedia": la "commedia" delle trattative più o meno "nobili", più o meno sotterranee per scegliere un Presidente "di alto profilo".
Sì, perché proprio di "commedia" si tratta quando gli operatori e gli attori del grande circo mediatico (in gran parte) trasformano quello che dovrebbe essere uno dei momenti importanti della vita democratica di un Paese in una specie di autoreferenziale gossip continuo.
Un gossip che prevede ad esempio la celebrazione di candidature avanzate da tempo su cui non si sa se ridere o piangere perché in un Paese normale non sarebbero neppure prese in considerazione.
Come anche le infinite dietrologie, e relativi ammiccamenti, alimentate da fonti giornalistiche spesso in spasmodica ricerca di particolari aggiuntivi o da saccenti "esperti" auto-compiaciuti dalle proprie analisi a getto continuo.
Manca solo il toto-presidente con tanto di premi al seguito.
Ben altra cosa di una doverosa e purtroppo poco praticata informazione ponderata e pacatamente approfondita che accompagni un dibattito politico pubblico altrettanto caratterizzato.
Ma sorge una domanda specifica, tutt'altro che retorica : chi si impegnerà realmente a dare risposte concrete agli innumerevoli problemi non solo del Paese ma anche di un sistema basato quasi esclusivamente sull'individualismo, sul profitto e sulle convenienze particolari ?
Germano Bosisio