Garlate: strutture stabili e senza i permessi dovuti. In tribunale la vicenda del camping

Un'immagine di repertorio dell'ingresso al camping
L'udienza odierna è stata piuttosto veloce e, espletate le formalità di rito, il giudice in ruolo monocratico Martina Beggio l'ha aggiornata al prossimo 12 aprile quando si potrà entrare nel vivo, con l'escussione dei primi testi.
Assente l'imputata A.M., classe 1963, titolare della Solelago, la società che all'epoca dei fatti aveva in gestione il campeggio di Garlate.
Alla donna - difesa di fiducia dall'avvocato Saverio Megna - viene contestata l'esecuzione di alcune opere all'interno della struttura ricettiva, in assenza dei necessari titoli abitativi rilasciati dal Comune ma anche la realizzazione di un insediamento abitativo ''stabile'' (e non temporaneo dunque) anche in questo caso senza i dovuti permessi.
Una vicenda che risale al 2019 quando il sindaco Giuseppe Conti aveva notificato alla società rappresentata dall'imputata un'ordinanza che prevedeva l'interruzione dell'attività del campeggio per la presunta assenza dei requisiti di agibilità, prevedendo altresì lo sgombero degli ospiti. Un provvedimento assunto a seguito di un controllo eseguito dai carabinieri della locale stazione, affiancati dal personale dell'ufficio tecnico. In quell'occasione - come accennavamo - era stata contestata anche la mancata comunicazione alle autorità preposte, circa la presenza di una ventina di ospiti, identificati nel corso del controllo dai militari operanti. Una violazione che aveva determinato un'ulteriore denuncia della proprietà alla Procura della Repubblica di Lecco, da parte degli uomini dell'Arma.
Impugnata l'ordinanza comunale, il ricorso presentato dalla società era stato accolto dal TAR della Lombardia, con il campeggio che aveva dunque potuto proseguire la propria attività, pur registrando qualche giorno più tardi, il dichiarato fallimento della Freetime sas, proprietaria dell'area.
A distanza di poco più di due anni da quel ''blitz'', la vicenda è approdata in tribunale a seguito dell'opposizione al decreto penale di condanna che, notificato alla titolare della società e impugnato dalla stessa, prevedeva il pagamento di una sanzione pari a 12mila euro.
Sarà dunque l'istruttoria dibattimentale a chiarire la vicenda in tutti i suoi aspetti, grazie anche all'escussione dei testi citati che dovranno comparire nelle udienze già fissate per il 12 aprile e il 4 maggio prossimi.
Nel frattempo - pur non avendo connessioni con la vicenda odierna - il campeggio garlatese risulta attivo, seppur in amministrazione giudiziaria. Lo scorso anno il sostituto procuratore Paolo Del Grosso, nel frattempo trasferitosi a Torino, aveva chiesto il sequestro preventivo della struttura ricevendo però il diniego da parte del giudice per le indagini preliminari Salvatore Catalano. Un dispositivo impugnato dinnanzi al Tribunale del Riesame che aveva invece accolto la richiesta del pubblico ministero.
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