Esino, gli amici di un defunto: 'catacomba' horror al cimitero. Il sindaco: 'lì non si dovrebbe entrare'

Venerdi' 17/12 abbiamo partecipato nel comune di Esino Lario alla celebrazione funebre di un nostro caro amico di anni 65, deceduto in circostanze imprevedibili presso la casa di riposo "Airoldi/Muzzi" di Lecco. Ma non è di questa morte che volevamo parlare. Volevamo invece segnalare la nostra sofferenza ed incredulità nell'assistere alla "indegna sepoltura" della salma in un luogo indecente e fatiscente, da film dell'orrore, come da fotografie, che non rendono per ciò che abbiamo visto: acqua di scolo dal soffitto (causa neve in scioglimento...e quando piove?) e piedi nell'acqua - nessuna illuminazione artificiale in funzione ma solo piccoli lucernai - ragnatele, muffe ed erbacce a decorare i loculi. Sulle pareti di questa "catacomba" i loculi già occupati, senza alcuna lapide, nel nudo cemento presentano incisi una croce e il nome proprio del defunto. Questo luogo lugubre e sotterraneo, fortunatamente, non viene utilizzato per la visita dei parenti ed amici, ma aperto solo al momento della sepoltura con relativa benedizione del sacerdote in presenza dei parenti!!! All'esterno, alla luce del sole, sopra, in corrispondenza dei loculi che si trovano sotto, ci sono dei manufatti in granito con applicate le targhe con nomi e foto dei defunti. Bello a vedersi, certo, ma è proprio il caso di dire che "l'apparenza inganna", pensando a quello che c'è sotto!!! A funzione terminata, dopo aver espresso al parroco le nostre rimostranze e non "polemiche" sull'indegna sepoltura, lo stesso ci ha risposto "rivolgetevi in comune". Questo luogo, per noi e non solo, dovrebbe essere risanato oppure chiuso.
Amici di Mario
Franca e Gianfranco


P.S. Quanto sopra non nasce solo per motivi affettivi nei confronti del nostro amico, né per pura polemica, ma per motivi di decoro e giustizia nei confronti delle persone decedute.

Non accetta critiche sul “suo” cimitero il sindaco di Esino. Interpellato dopo aver ricevuto la segnalazione degli “Amici di Mario”, il primo cittadino ha spiegato di essere un regolare fruitore del camposanto del paese dove la sua famiglia possiede una cappella di cui si prende cura personalmente.

Le foto inoltrate dai firmatari della lettera

“Anche lo scorso anno, in piena pandemia, ho fatto pulire il cimitero e disporre un ramoscello d'ulivo su ogni tomba, girando poi il video appositamente realizzato così che ognuno potesse sentirsi vicino ai propri cari pur nell'impossibilità di uscire di casa. Ora abbiamo vinto un bando e investiremo altri 20.000 euro proprio per la messa in sicurezza del cimitero andando a sistemare i camminamenti e alcune beole che, complice anche la neve e le intemperie, si sono staccate. L'attenzione non manca” afferma con determinazione Pietro Pensa. “Ritengo che i nostri vecchi siano da onorare, sempre” aggiunge poi.

Venendo alla questione sollevata da Franca e Gianfranco, il sindaco, sottolinea come l'area dove sono state scattate le fotografie sia interdetta all'accesso dei cittadini, con tanto di cancello. Non si tratta infatti dello spazio adibito ai loculi, dinnanzi ai quali i parenti portano fiori o si fermano in preghiera, come succede in molti altri cimiteri del territorio ma di uno spazio di servizio, adibito proprio alla “sepoltura”.

“Lamentarsi di quello che succede sottoterra è senza senso. Se apro le griglie della mia cappella chissà cosa trovo sotto” aggiunge Pensa, ribadendo come in quell'ambiente la gente non dovrebbe entrare.
Rifacendosi ad altre polemiche, la chiosa: “c'è qualcuno che vuole screditare una amministrazione che sta lavorando troppo sodo”.

Ognuno tragga le proprie conclusioni.
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