Lecco: a San Giovanni e Rancio si rinnova la tradizione del presepe vivente con i ragazzi

Come da tradizione anche per i quartieri di San Giovanni, Rancio e Laorca, la Vigilia di Natale equivale ad un momento di serenità in cui ritrovarsi e stare insieme. Dedicata soprattutto alle famiglie, la Messa delle 20.30 è da sempre molto partecipata, grazie anche ai bambini, agli adolescenti e ai giovani che la animano.



Quest'anno, dopo le restrizioni dello scorso, è stata poi aggiunta un'interessante novità: il presepe vivente a cura dei ragazzi che frequentano le tre parrocchie. L'idea è nata da don Giuseppe Pellegrino e dalle catechiste dei gruppi dei (pre) adolescenti con l'intento di animare ulteriormente la funzione e di realizzare qualcosa di nuovo per ravvivare i rioni di Rancio e San Giovanni.


Erano anni che non veniva proposta per Natale un'iniziativa di questo tipo. Così alle 19.45, educatori e ragazzi si sono dati appuntamento in piazza Felice Cavallotti per dividersi in cinque stazioni. Un centinaio i cittadini che hanno voluto seguire l'iniziativa. Il percorso si è snodato lungo via Partigiani, per poi svoltare in via Renato Fucini, salire in via Don Bosco e concludersi in piazza della Chiesa di Rancio Basso.

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A dirigere la rappresentazione don Claudio Maggioni, le suore Saveriane e Chiara Pozzi. Nella prima stazione hanno preso posto Maria, madre di Gesù, e la cugina Elisabetta con il bambino, Giovanni il Battista. Nella seconda, Giuseppe, il bue, il fabbro e i pastori. In via Fucini il pubblico ha invece trovato le casalinghe, in via Don Bosco i pastori e in chiusura, davanti alla Chiesa di Santa Maria Assunta, le lavandaie. Al percorso hanno preso parte anche i tanti bambini e le catechiste, che hanno partecipato al cammino verso la Parrocchiale di Rancio con alcune lanterne colorate.



La serata della Vigilia ha concluso così, per tutti, la prima parte di catechesi e la settimana che ha impegnato i più piccoli con la novena del pomeriggio. Ad ogni stazione ai bimbi è stato consegnato un biglietto contenente un messaggio di altruismo legato alla fede cattolica e al Natale. Gli adolescenti hanno anche recitato una parte o letto il significato del "quadro" che stavano rappresentando. Il tutto è durato circa mezz'ora e ha condotto i fedeli all'ingresso della Messa delle 20.30, con obbligo di prenotazione per le normative legate al Covid.


Un'iniziativa semplice, ma dal fascino millenario, quella del presepe vivente, che, visto il successo, verrà sicuramente riproposta nei prossimi anni e si amplierà con nuove stazioni, protagonisti e partecipanti.
A.G.
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