Calolzio: primi 3 mesi di lavoro al Lavello, bando per il bar e un accordo per ripartire

Giulio Ceppi non è stato nemmeno citato. Ma a chiudere la polemica aperta dal noto architetto lecchese che - a mesi dalla selezione, in tempo per le elezioni provinciali – ha pubblicamente espresso il suo disappunto per non essere stato scelto quale nuova guida dell'Ente, ci ha pensato il sindaco Marco Ghezzi. “Credo che la Provincia abbia fatto la scelta giusta. Per la Fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello non serviva un presidente altolocato ma un “presidente operaio”, che – nelle condizioni attuali – apra i cancelli quando c'è bisogno di aprirli e cambi le lampadine quando c'è bisogno di cambiarle”.

Roberto Monteleone, Marco Ghezzi e Armando Friburghi

E Roberto Monteleone al lavoro si è già messo. Alacremente. A tre mesi dal suo insediamento, il nuovo numero uno della Fondazione – salvata, come noto, per il rotto della cuffia, grazie agli sforzi messi in atto dall'amministrazione comunale nel reperire le necessarie risorse per chiudere il bilancio 2020 ripianando le perdite – ha quest'oggi fatto il punto, anticipando quale sarà la linea che il CdA ha intenzione di seguire, avendo ben chiari i binari entro i quali chiaramente si inserirà una programmazione ancora tutta in divenire.

Riconoscendo alla Giunta in particolare la “fatica non indifferente” fatta per evitare la liquidazione dell'Ente, Monteleone ha spiegato di aver avviato una certosina analisi della situazione e delle criticità sia sul fronte amministrativo-finanziario sia sul fronte dell'attività culturale propria del Lavello, indicato come “un pezzo di Calolzio” da cui sono passate intere generazioni che non poteva essere condannato all'oblio. Ripulire gli spazi e ripristinare le condizioni di sicurezza – banalmente – le prime operazioni compiute, permettendo così al Monastero di tornare a ospitare, seppur fuori da un cartellone preconfezionato, alcuni eventi come una mostra e il concerto di Natale della scuola media Manzoni che ha fatto rivivere il chiostro alla presenza di alunni e genitori.

Predisposto poi il bando per l'affidamento in comodato della gestione del bar e dell'albergo, con il supporto degli uffici comunali e provinciali, con Villa Locatelli che si occuperà anche di esperire la gara. 9 anni più 9, il periodo della concessione. Richiesta esperienza oltre che un'offerta economicamente vantaggiosa. Il bando sarà pubblicato il 28 dicembre, il termine ultimo per la presentazione delle candidature è fissato per le 12 del 21 gennaio con apertura delle buste il 24.
“Per noi si tratta di qualcosa di importante, non solo dal punto di vista economico (per permettere alla Fondazione di provare a camminare sulle proprie gambe).  Chiudere il bar è significato infatti far morire il Lavello. Riaprendolo si tornerà a offrire un punto di riferimento. Quel qualcosa che dà un senso di “vivo”” ha sottolineato il Presidente, citando poi il secondo aspetto su cui si sono concentrati i suoi primi sforzi ovvero la definizione di una convenzione tra Comune e Provincia “per sigillare un patto di collaborazione più fermo per quanto attiene l'aspetto culturale”.

L'accordo – che sarà sottoscritto a inizio gennaio - come puntualizzato dal sindaco Marco Ghezzi “garantirà struttura e finanziamenti alla Fondazione. Il Comune finanzierà ciò che riguarda il turismo, la Provincia la cultura, con un calendario di eventi che, all'inizio di ogni anno, verrà redatto”. Tale ossatura, insieme alle risorse garantite dalla Camera di Commercio entrata a far parte del CdA – dopo l'uscita della Comunità Montana Lario Orientale e Val San Martino e delle Fondazione Bernareggi – dovrebbe garantire all'Ente una certa solidità su cui costruire poi il rilancio del Lavello, anche attraverso iniziative proprie.  A tal proposito Monteleone ha annunciato di essersi già rivolto ad una società meneghina del settore per accedere a specifici bandi e lavorare ad un progetto “per coinvolgere associazioni e aziende, non solo come donatori ma anche come realtà che possano sentire il Lavello come spazio con cui interagire”.

Il Monastero, infine, è già stato candidato dal Comune al bando “Progetti emblematici” della Fondazione Cariplo: insieme ad altri 12 municipi si vorrebbe ottenere risorse per creare percorsi di valorizzazione associando un luogo-monumento del paese e una azienda storica con sede in quel territorio. Calolzio nel dettaglio punta a sostenere il Lavello inserendovi laboratori e attività culturali legate alla carta in collegamento con la Cartiera. In primavera la risposta circa l'assegnazione o meno di risorse per concretizzare tale idea.
Nel frattempo la macchina dovrà riprendere a marciare. Con Monteleone sono chiamati a tirare la carretta Armando Fribughi, riconfermato vicepresidente dall'amministrazione comunale dopo aver traghettato – da buon marinaio – la barca nei mesi di tempesta e i due nuovi membri del CdA: la Regione ha designato Giulio De Capitani, la Camera di Commercio sceglierà il proprio rappresentante nei prossimi giorni. Ogni contributo da parte di volenterosi è poi ben accetto.
A.M.
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