Furti per oltre 100 mila euro: in 4 chiedono il patteggiamento, pene anche fino a 5 anni

Parte del contante sequestrato alla banda e alcuni attrezzi da scasso rinvenuti
durante le indagini delegate ai Carabinieri
In quattro hanno chiesto di patteggiare. E le proposte di applicazione pena avanzate questo pomeriggio al giudice Martina Beggio sono tutt'altro che leggere. Si va dai 4 anni e 4 mesi concordati con il PM titolare del fascicolo – il dr. Andrea Figoni – dai legali di  Davide Alicata e Artur Prenga ai 5 anni ipotizzati per  Agustin Gjoka, passando dai 4 anni e 8 mesi calcolati in relazione alla posizione di Klodjan Vasej. La decisione è attesa per il prossimo 25 gennaio. Il Tribunale – in composizione monocratica – potrà “ratificare” gli accordi oppure rigettarli, non ritenendoli congrui rispetto alle accuse mosse nei confronti degli imputati, tutti chiamati, a vario titolo e in concorso tra loro, a rispondere dell'accusa di furto – tentato o consumato – in relazione a uno o più episodi. Complessivamente ai quattro – ed a altri soggetti tra i quali Marinde Skana e  Arestia Sucevan i cui legali quest'oggi hanno chiesto la messa alla prova dei loro assistiti stante la marginalità delle loro posizioni e Arben Marku, albanese, classe 1976, dichiarato irreperibile – sono ascritti ben 47 “colpi” in abitazione tra Brianza e Val San Martino, nei comuni di  Merate, Imbersago, Montevecchia, Olginate, Calco, Valghegrentino, Garlate, Calolziocorte, Carenno e Villa d’Adda a
Le modalità con cui la banda, disarticolata dagli inquirenti nella primavera scorsa, entrava in azione erano quelle classiche: una volta individuato l’obiettivo, i ladri cercavano di farvi ingresso mediante l’utilizzo di vari attrezzi, che poi, al termine dei furti, venivano nascosti in diversi luoghi per eludere i controlli di polizia. Non a caso erano stati rinvenuti e sottoposti a sequestro numerosi arnesi da scasso e la somma totale in contanti di circa 5mila euro, ritenuta parte del provento delle attività illecite, mentre il valore della refurtiva asportata, si aggirerebbe approssimativamente intorno ai 100mila euro. Gli orari preferiti per i furti erano quelli tardo pomeridiani in inverno, in cui si poteva approfittare dell’oscurità e dell’assenza delle persone da casa, e, con l’approssimarsi dell’estate, della notte fonda. Nonostante il timore di essere controllati dalle forze dell'ordine, i fermati hanno più volte sfidato il lockdown dettato dal Covid-19 e non si sono fatti troppi scrupoli di essere scoperti dai proprietari che dormivano in casa.
Nessuna delle numerose vittime si è costituita parte civile. Il 25 gennaio, come anticipato, si torna in Aula.
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