Lecco: Gattinoni spunta dal 'Diario del sindaco' quanto fatto. Al via i lavori per il 'vecchio' Tribunale, viabilità da reimpostare

L'assessore Emanuele Manzoni, il sindaco e l'assessore Maria Sacchi
Se il tema che tiene banco in questi giorni sulla scena politica cittadina è ancora la polemica sulla nuova sede del Comune e sulla possibilità che gli uffici municipali possano trovare posto nel palazzo che fu della Deutsche Bank, il “dono” sotto l’albero – come l’ha definito l’assessore ai lavori pubblici Maria Sacchi – è il via ai lavori di ristrutturazione del vecchio palazzo di giustizia, quello realizzato negli anni Trenta del secolo scorso su progetto dell’architetto Mario Cereghini e chiuso da oltre un decennio in attesa dei lavori di ampliamento con la realizzazione contrastata della torre ora finalmente ultimata e con l’attività giudiziaria trasferita provvisoriamente in corso Promessi sposi.
E’ stata proprio l’assessore Sacchi a darne notizia nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno per gli auguri natalizi da parte del sindaco Mauro Gattinoni e della giunta comunale (presenti, oltre a Sacchi, i responsabili al welfare Emanuele Manzoni e al bilancio Roberto Pietrobelli).
Alla fine del mese di ottobre sono aggiudicati i lavori e a giorni sarà firmato il contratto per l’avvio del cantiere nel prossimo anno con la previsione di completare gli interventi nel giro di quattro anni.
In quanto alla polemica del momento, invece, il sindaco Gattinoni ostenta tranquillità, respingendo al mittente le accuse di “reticenza” a proposito della proposta relativa al bando per la manifestazione d’interesse appunto su una nuova sede per il Comune. Come si ricorderà, lunedì a mezzogiorno sono scaduti i termini per la presentazione delle proposte in base ai parametri fissati dall’amministrazione comunale e in municipio è stata depositata una sola busta. Del cui contenuto, è stato chiesto conto conto al sindaco nel corso della seduta del consiglio comunale, convocato per la stessa sera per l’approvazione delle linee guida per la cosiddetta rigenerazione urbana (QUI). Di fronte ai consiglieri, il primo cittadino ha manutenuto il riserbo naturalmente confermato all’indomani nella conferenza stampa: «Nessuna reticenza – le parole di Gattinoni - sono le regole. Sarà la commissione tecnica ad aprire le buste e a valutarne i contenuti. Sarà un iter che ci impegnerà fino al 20 gennaio. Dopo di che, come amministrazione, faremo le valutazioni del caso», vale a dire se prendere in considerazione l’ipotesi di una nuova sede (che nessuno nomina, ma che si sa essere l’ex “Deutsche” come nel frattempo svelato, dopo formale richiesta di accesso agli atti, da Corrado Valsecchi) rispetto all’ipotesi di trasferimento in via Marco d’Oggiono avanzata dalla giunta di Virginio Brivio o se, invece, restare appunto sul già deciso.
E visto che di quel ristretto angolo di città si parla, l’assessore Sacchi ha pure aggiornato sull’avanzamento dei lavori per il Teatro della Società, pur non azzardando previsioni sulla riapertura. Per il momento, si è in attesa del parere dell’Azienda sanitaria suo lavori di bonifica della struttura dall’amianto. L’acrilico di Orlando Sora sul “teatro della vita” dipinto sul soffitto sul cui mantenimento qualche incertezza c’era pur stata (proprio per la necessità si rimuovere l’amianto sottostante) è stato interamente staccato nelle sue parti più delicate e significativa e pressoché interamente salvato («Nell’opera di distacco si è perso solo il 3% di materiale»).
Ma naturalmente, la conferenza stampa di fine anno, è servita al sindaco anche per un bilancio su quanto fatto e per indicare gli impegni del prossimo anno.
Mauro Gattinoni e il suo "Diario del Sindaco"
In quanto al passato, Gattinoni ha mostrato il “Diario del sindaco” presentato appunto lo scorso anno e, sfogliandolo, ha affermato d’avere rispettato tutti gli impegni, mantenute le promesse fatte e di essere in regola con la tabella di marcia pervista. In quanto al prossimo anno, lo sguardo è rivolto all’area dell’ex Piccola (dopo il parcheggio realizzato da Lineelecco, a primavera via ai lavori sulle stecche) sul centro sportivo del Bione (il 31 agosto scade la convenzione con In-Sport e il 1° settembre subentrerà il nuovo gestore: come si sa, sono quattro le proposte arrivate in Comue) e sul lungolago con la realizzazione del progetto presentato dell’architetto Paola Viganò.
Ma sarà soprattutto un anno di grande progettualità – parole del sindaco – per intercettare i finanziamenti garantiti dal piano nazionale di resilienza e resistenza per interventi che dovranno essere realizzati entro il 2026. Corsa quindi a progettare il più possibile – su scuole, sport, ambiente – concentrando gli sforzi proprio sulle opere che potranno essere realizzate nell’arco dei quattro anni concessi dal piano nazionale.
E sarà anche l’anno «del grande sprint per il piano di governo del territorio», il documento di programmazione urbanistica complessiva della città per la quale il Comune è intenzionato a ricorrere a professionisti di prestigio anche internazionale.
E a proposito di città che cambia, lo stesso Gattinoni ha anche prefigurato una diversa organizzazione del traffico, ipotizzando una viabilità modificabile in base alle esigenze contingenti: «Perché le esigenze del traffico lecchese – ha detto il sindaco – sono di un certo tipo dal lunedì al venerdì e di tutt’altro dal venerdì a mezzogiorno fino alla domenica. Non potendo intervenire sull’hardware, bisogna intervenire sul software». Significa che non potendo modificare le strade che sono quelle che sono, bisogna intervenire sulle direttrici. Certo, la nuova rotonda in via Marco d’Oggiono e il doppio senso in via Digione. Ma anche la possibilità di regolare il traffico secondo fasce orarie, a partire del Ponte Vecchio a senso alternato secondo i maggiori flussi in ingresso o in un uscita. Ipotizzando, su questo fronte, una più complessiva digitalizzazione della segnaletica con l’ideale di una grande sala di controllo che indirizzi i flussi di traffico secondo le emergenze del momento.
D.C.
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