Lecco: Comune compatto a favore della rigenerazione urbana

Hanno incassato il voto favorevole unanime le prime due importanti delibere sul tema della rigenerazione urbana nel Comune di Lecco. Un processo che si colloca nella scia di una legge regionale del 2019 che mira ad incentivare il recupero di immobili dismessi e a ridurre il consumo di suolo. Il processo è in corso da mesi, ma è stato il consiglio comunale di lunedì sera a dare una prima svolta con l’approvazione delle delibere che vanno ad individuare gli ambiti e gli edifici che potranno beneficiare di questi incentivi. Per arrivare a questo punto, ha ricordato l’assessore all’Edilizia Giuseppe Rusconi, sono state aperte della manifestazioni di interesse che hanno coinvolto i cittadini per entrambe le tipologie di intervento previsto: “Per quanto riguarda gli ambiti abbiamo ricevuto dieci domande e tutte hanno trovato accoglimento e le proponiamo in questa delibera insieme a quelle individuate dall’amministrazione comunale”, ovvero le aste dei torrenti, i piani d’Erna, il piazzale della funivia, la ex area della Piccola e il Lungolago. Sono poi arrivate 17 domande per le rigenerazione degli edifici ma due di esse non avevano i requisiti previsti dalle legge ed altre sono state accolte all’interno degli ambiti. “Si tratta di un importante atto di natura programmatoria, che va letto nell’ottica di uno strumento urbanistico più ampio, che è la variante del Piano di governo del territorio”. “La norma ci dà infatti la possibilità di avviare dei progetti prima della definizione del prossimo PGT - ha aggiunto il dirigente Davide Cereda - ovvero se dei privati proprietari di immobili all’interno di questi ambiti che andiamo a identificare vogliono fare un progetto di rigenerazione, esso verrà valutato positivamente rispetto alla variante del PGT”.

Tutti i consiglieri intervenuti hanno valutato positivamente la possibilità di rigenerare la città, con dei distinguo. Fratelli d’Italia ha criticato la decisione di limitare in via preventiva l’aumento volumetrico per gli interventi nel centro storico e nelle aree sensibili: “Perché mettere dei paletti se poi ogni progetto dovrà comunque passare al vaglio del consiglio comunale?”. Giacomo Zamperini ha anche sottolineato la mancanza di immobili pubblici come villa Eremo, villa Guzzi, villa Ponchielli e l’ex cinema Lariano, in questo progetto. Notazione condivisa dal forzista Emilio Minuzzo, mentre anche Corrado Valsecchi ha espresso il suo disappunto per il limite dell’aumento “a prescindere” del volume di alcuni degli edifici che potrebbero essere oggetto di rigenerazione, ma ha riconosciuto che si tratta di una “prima tappa fondamentale per una Lecco più moderna”.
Di diverso avviso la maggioranza: “In passato si è costruito costruito troppo e male, ma adesso abbiamo la possibilità di recuperare l’esistente senza consumare nuovo suolo. Può sembrare strano porre limiti ma questa è la scelta politica, forse perché in passato si è esagerato” ha spiegato il dem Vittorio Campione. “Lecco ha bisogno di una rigenerazione urbana profonda per far uscire alcune zone da uno stato di abbandono e degrado - ha aggiunto il capogruppo di Ambientalmente Alessio Dossi - Il Comune di Lecco ha fatto la scelta di far sì che qualcosa accada, ma con una visione e una direzione da parte dell’amministrazione”. Posizione condivisa dalla sinistra di Alberto Anghileri: “Noi oggi iniziamo un percorso che durerà anni per cambiare la nostra città, guardando non solo ai metri cubi ma anche alla bellezza e alla sostenibilità dopo 50 anni di disastri”. È stato infine Filippo Boscagli a porre l’accento su quello che sarà il prossimo capitolo: la variante generale del PGT vigente: “Il tema di Lecco non è tanto quanto costruire ma come e il PGT deve ripartire da qui, adesso è necessario implementare un percorso serio e un lavoro fatto bene per evitare gli errori del passato”.
M.V.
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