Lecco: il 'bilancio' delle partecipate scivola su Seruso

L'impianto di Seruso in una foto di repertorio
Sono tutte in salute le società partecipate dal Comune di Lecco, o quasi. Questo è il quadro emerso dalla relazione presentata dal sindaco Mauro Gattinoni martedì sera durante la commissione seconda. Una dichiarazione che per legge va resa alla Corte dei Conti e al ministero dell’Economia, enti predisposti alla valutazione dello stato di salute delle società pubbliche e ad eventuali contromisure che vanno dalla predisposizione del piano di riassetto, alle fusioni fino alla soppressione delle realtà che drenano troppe risorse.
Non ci sono grossi problemi per il Comune di Lecco sul versante delle società partecipate in forma diretta: Lario Reti Holding (di cui il capoluogo detiene il 17,84%) ha avuto nel 2020 un fatturato di 52 milioni di euro e un utile di 5,2 milioni; Silea che vede Lecco al 21,65%, ha avuto lo scorso anno un fatturato di 42 milioni di euro e un utile 1,5 milioni. Più difficile la situazione di Linee Lecco, partecipata al 100% da Palazzo Bovara, che per le note difficoltà legate al Covid ha avuto un disavanzo di quasi 200mila euro ma, “siccome si tratta di un solo risultato negativo, la normativa non prevede particolari azioni correttive” ha spiegato il sindaco. Passando alle partecipazioni indirette, non desta problemi ACSM-Agam (partecipata da Lecco tramite Lario Reti Holding con il 4,22%) che ha chiuso il bilancio con un fatturato di 28,5 milioni di euro e 15,3 milioni di utile; così come Lecco Trasporti (partecipata da Palazzo Bovara tramite Linee Lecco con il 32,6%) e che come ogni anno ha riportato un “utile tecnico di 0 euro”, dal momento che si tratta di una società di servizio, finanziata dall’agenzia regionale per il Trasporto pubblico locale e portata avanti dalle aziende che erogano il servizio sul territorio. Nella stessa condizione l’Impresa sociale Girasole, partecipata dal Comune di Lecco tramite l’Associazione dei Comuni soci di Girasole che detiene il 49% del capitale della società e che ha avuto anch’essa un utile tecnico di 5,16 euro, dal momento che i 7,5 milioni circa di euro conferiti dai Comuni servono tutti per l’erogazione di servizi.
Il tasto dolente è Seruso: partecipata dal capoluogo tramite Silea con il 17,43%, la società continua ad accumulare perdite che nel 2020 hanno sfiorato i 600mila euro, dopo un risultato negativo riportato anche l’anno precedente. “Questo è il caso da manuale in cui incorre l’obbligo di segnalazione al Ministero dell’Economia e alla Corte dei conti, oltre che l’obbligo di prevedere un riassetto - ha chiarito Gattinoni - Seruso, società che tratta la plastica, ha un impianto molto vecchio e per questo inefficiente; Silea ha deciso di ristrutturare l’impianto per portarlo a selezionare undici tipi di plastiche diverse, così da poterle avviarle al riciclo, ma quell’investimento si è spostato nel tempo di un anno anche a causa del Covid. Per questo il risultato negativo si presenta per due anni consecutivi e si ripresenterà anche nel 2021 perché l’impianto non sarà terminato prima del 2022. Nel frattempo la società è stata ricapitalizzata dai soci, allargando la partecipazione ad un nuovo elemento che ha condiviso l’onere dell’investimento necessario”.
M.V.
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