Olginate: lite in condominio, a processo un figlio di De Fazio
E' stato aggiornato al 1° marzo quando saranno sentiti i testimoni della pubblica accusa, il procedimento penale nei confronti di Matteo De Fazio, classe 1999. Il giovane è figlio di Salvatore, il 46enne ucciso il 13 settembre dello scorso anno all’incrocio tra le vie Albegno e Santa Maria a Olginate, da Stefano Valsecchi, reo confesso dell'omicidio e già condannato in primo grado a 19 anni e 4 mesi di reclusione.
Minaccia è l'ipotesi di reato contestata al giovane, per una vicenda nella quale risulta parte lesa un condomino di origini magrebine con il quale insieme al padre (per cui non si procede “per morte del reo”), avrebbe ingaggiato una lite.
Alla base del contenzioso - secondo quanto è sino ad ora emerso - vi sarebbero le deiezioni del cane dello straniero che, secondo De Fazio, non sarebbero state raccolte a dovere.
Una condotta che avrebbe infastidito non poco lo scomparso Salvatore De Fazio: nella lite si sarebbe inserito successivamente il figlio, ora unico imputato nel procedimento per le minacce nei confronti del vicino.
Ieri mattina il giudice in ruolo monocratico Martina Beggio ha ammesso le prove documentali e testimoniali di accusa e difesa, rinviando il procedimento a carico del giovane classe 1999 (difeso dall'avvocato Nadia Invernizzi sostituito dal collega Roberto Bardoni) alla prossima primavera.
Minaccia è l'ipotesi di reato contestata al giovane, per una vicenda nella quale risulta parte lesa un condomino di origini magrebine con il quale insieme al padre (per cui non si procede “per morte del reo”), avrebbe ingaggiato una lite.
Alla base del contenzioso - secondo quanto è sino ad ora emerso - vi sarebbero le deiezioni del cane dello straniero che, secondo De Fazio, non sarebbero state raccolte a dovere.
Una condotta che avrebbe infastidito non poco lo scomparso Salvatore De Fazio: nella lite si sarebbe inserito successivamente il figlio, ora unico imputato nel procedimento per le minacce nei confronti del vicino.
Ieri mattina il giudice in ruolo monocratico Martina Beggio ha ammesso le prove documentali e testimoniali di accusa e difesa, rinviando il procedimento a carico del giovane classe 1999 (difeso dall'avvocato Nadia Invernizzi sostituito dal collega Roberto Bardoni) alla prossima primavera.