Colico: ancora davanti al giudice per furto e rapina, 21enne patteggia 2 anni e 2 mesi
L'ingresso del Tribunale di Lecco
Tanto per iniziare una rapina, messa a segno il 14 marzo di quest'anno ai danni di un bazar cinese della località dell'alto lago dove la ragazza aveva asportato un telefono cellulare e un capo di abbigliamento, entrando poi in contatto con la titolare che l'aveva sorpresa subito dopo il fatto. Poi ancora un furto aggravato ai danni di un locale supermercato, dal quale aveva rubato generi alimentari tentando - invano - di occultarli; infine l'appropriazione indebita di una bicicletta, sottratta ad un bed and breakfast nel quale si era recata come cliente. Una vicenda quest'ultima, chiusasi con un ''non luogo a procedere'' a seguito della remissione di querela avvenuta stamani in aula alla presenza della parte lesa. Per gli altri due episodi già citati, l'avvocato Bardoni ha raggiunto un accordo con il neo sostituto procuratore Paolo Mazza (applicato per tre mesi a Lecco dalla Procura di Pavia ndr) per un patteggiamento a due anni e due mesi, in continuazione con una precedente condanna rimediata sul finire di marzo dal giudice Martina Beggio. In quell'occasione infatti, la giovane doveva rispondere del furto di un telefono cellulare asportato ad un'automobilista che, dimostrando gentilezza e disponibilità, si era prestata a dare a lei e al suo fidanzato un passaggio, caricandoli a Piantedo e scaricandoli poi a Colico. Un gesto che le era costato l'arresto in flagranza di reato da parte dei carabinieri con la successiva traduzione in tribunale per il processo con rito direttissimo. Assistita allora dall'avvocato Manuela Gheza del foro di Sondrio, Eala Della Morte aveva patteggiato un anno.
Partendo da quella sentenza di poco più di otto mesi fa, quest'oggi il gup Catalano ha accolto la proposta di patteggiamento formulata dal nuovo difensore in accordo con il pubblico ministero, condannando la ragazza a due anni e due mesi di reclusione oltre al pagamento di una multa pari a 400 euro. Il beneficio della pena sospesa è stato concesso tenendo dell'età - non superiore ai 21 anni - dell'imputata all'epoca dei fatti.
Solo un mese fa (il 16 novembre per la precisione) la giovane era stata assolta da un'accusa ben più grave. Il PM Del Grosso ne aveva chiesto la condanna a tre anni e sei mesi per "cessione di sostanza stupefacente" e "morte quale conseguenza di altro delitto" dopo la scomparsa degli amici Daniele Ghedin (19 anni) e Riccardo Micheli (18 anni) spirati a seguito dell'assunzione di metadone e altre sostanze nell'ambito di un festino organizzato in un'abitazione di Colico, in piena emergenza coronavirus. Per la Procura era stata lei a portare l'oppioide sintetico - ricevuto a sua volta al Sert - nella casa in cui si è consumata la tragedia, mettendolo poi a disposizione dei due amici, trovati senza vita all'arrivo dei soccorsi.
Il giudice tuttavia, non ritenendo raggiunta la prova della sua penale responsabilità, l'ha assolta mettendo la parola fine - perlomeno in primo grado - a questa tragica vicenda giudiziaria.