Lecco: volontario morì dopo essere stato urtato da un tir. A processo il conducente

Mario Ronzoni
L'udienza odierna è stata piuttosto rapida. Il tempo di espletare le incombenze del caso e fissare la data della prossima seduta, in calendario il 1°marzo 2022. In quell'occasione con tutta probabilità si entrerà nel vivo con l'audizione dei primi testi citati da pubblica accusa e difesa, nell'ambito del fascicolo relativo alla morte di Mario Ronzoni, il 71enne deceduto per le conseguenze di un incidente stradale avvenuto sul lungolago a Lecco, all'altezza dell'intersezione con Via Capodistria.
Imputato con l'accusa - ancora tutta da dimostrare - di omicidio stradale (art.589 cp), R.T., il conducente 61enne del tir che il 29 ottobre 2019 aveva investito il volontario della parrocchia, impegnato nell'attraversamento della carreggiata in prossimità delle strisce. Un impatto violentissimo, con traumi rivelatisi purtroppo incompatibili con la vita. Il pedone, stabilizzato dagli operatori dell'automedica direttamente in posto, era stato trasportato in condizioni disperate all'ospedale Manzoni di Lecco, dove era spirato poco dopo.
Classe 1948, l'uomo viveva in viale Turati. Ex insegnante presso il centro di formazione professionale di via Grandi, Ronzoni era conosciutissimo in ambito parrocchiale. Figlio di Pino, storico sacrestano in San Nicolò, il 71enne, presenza fissa alle celebrazioni, era volontario e ministro straordinario del culto.
Ha scelto la strada del dibattimento il suo investitore, deciso a fare piena luce sulla dinamica del sinistro; l'uomo tramite il suo legale tenterà probabilmente di dimostrare come la sua condotta non avrebbe potuto essere differente da quella adottata. A questo proposito è già agli atti una consulenza tecnica disposta dalla pubblica accusa.
Si torna dunque in aula la prossima primavera, al cospetto del giudice in ruolo monocratico Martina Beggio. Assenti i familiari della vittima, già risarciti dalla compagnia assicurativa e dunque non costituitisi parte civile nel procedimento penale.
G.C.
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