Calolzio ricorda l'opera missionaria di Franco Pini. In Chiesa si esibisce la Brigata Tridentina

"Per anni ho abbracciato il sole che sorgeva e tramontava. Poi l'esaltazione di essere vivo si è attenuata ed è rimasta la disponibilità di fare qualcosa per gli altri. E questa esigenza intima, che nasce dal cuore, non è un obbligo ma un voto. Continuerò finché potrò... farò quello che posso, finché ci sono" sono le parole di Franco Pini, il missionario - scout ed alpino - che ha dedicato parte della sua vita allo sviluppo del villaggio africano di Nyagwethe. In ricordo suo e della sua straordinaria opera l'amministrazione comunale di Calolziocorte ha deciso di invitare, presso la Chiesa di San Martino, il Coro della Brigata Alpina Tridentina e Raffaello Teani, autore del libro "Una promessa. Il mio viaggio a Nyagwethe".

L'assessore Cristina Valsecchi

"Ringrazio tutti i membri del coro e Raffaello Teani per aver accettato il mio invito. È una causa, questa, a cui io e l'amministrazione teniamo particolarmente. Vedendo ciò che Franco è riuscito a fare si comprende come, con un grande cuore e tanta forza di volontà, partendo da una semplice capanna, si riesca a realizzare qualcosa di straordinario" ha detto l'assessore agli eventi Cristina Valsecchi cogliendo l'occasione per salutare i presenti ed augurare loro buone feste.  

VIDEO


Il coro, attraverso diversi brani, ha raccontato la storia del corpo militare alpino. Composto da circa cento penne nere provenienti da sei regioni diverse, porta con orgoglio e rispetto, attraverso la musica, la storia e le tradizioni della divisione alpina. Li accumuna il senso di patria, aiuto e solidarietà. "La nostra voce racconta la storia e le emozioni di coloro di noi che furono mandati a combattere e morire, ma ciò che più desideravano era la pace della loro casa e della loro famiglia. La nostra voce quindi racconta e trasmette dei valori: la pace, la famiglia, la solidarietà, l'amicizia e l'amore per la patria. Uniamo passato e futuro, tante voci con un solo scopo: l'armonia" hanno spiegato i membri del coro guidati dal presidente Giordano Zacchini.

A conclusione del concerto il brano "Signore delle cime". "Ricordiamo tutti gli alpini andati avanti e oggi, in particolar modo, Frano Pini che ci ha lasciati mentre era impegnato in un servizio di missione. Era davvero una persona eccezionale, noi lo abbiamo vissuto per poco tempo ma molto intensamente".  

Nato a Bergamo nel 1932, Pini inizia a manifestare, appena maggiorenne, il suo interesse per i viaggi sfruttando così ogni occasione per scoprire il mondo. Nel 1977 realizza il tour dei suoi sogni fino in India ma quell'esperienza, purtroppo, non si conclude bene: sulla via del ritorno a seicento chilometri da Teheran viene aggredito, picchiato e gettato in un vallone. Dopo essere stato soccorso da una pattuglia dell'esercito e portato in un ospedale da campo, riesce a tornare a casa. Nel 1980 all'età di cinquant'anni, si unisce ad un gruppo di scout italiani e parte per il Kenya con il proposito di aiutare la popolazione locale e costruire la casa missionaria dei Padri Passionisti. L'esperienza lo segna profondamente e nel 1982, essendo in pensione, riparte per il Kenya carico di medicinali, zappe, picconi ed altri materiali. Ci resta per cinque anni, vivendo con una famiglia del posto in una semplice capanna, e per i successivi cinque in una capanna di fango.

"Nel 1988 ha portato a termine un traguardo importante: un ospedale da 20 posti, con un laboratorio per le analisi, una sala per gli interventi di chirurgia, una stanza per il travaglio ed una per la maternità. Negli anni successivi viene costruito un acquedotto con una rete idrica di 5 chilometri che conduce acqua potabile all'ospedale. Continua poi nella costruzione di una piccola scuola primaria di 8 classi, che attualmente ospita 600 alunni. Nell'agosto del 2000 è stato ultimato un asilo che oggi offre assistenza e cure a più di 300 bambini, per la maggior parte orfani. Con il passare del tempo si rende conto della necessità di formare lavoratori preparati e istituisce una scuola professionale ed avviamento al lavoro" hanno spiegato la moglie Rosetta e la figlia Susanna Pini che da sempre lo hanno supportato e sostenuto nelle sue missioni. 

"Ad un raduno nazionale degli Alpini ad Asti ho conosciuto Franco che mi ha raccontato i suoi lunghi anni di operato. Mi ha raccontato la sua storia e io ne sono rimasto completamente affascinato. Gli ho fatto una promessa: che sarei andato con lui a visitare il villaggio. Qualche settimana dopo lui ci lasciò e scattò in me la volontà ancora più forte di partire. Nel 2017 ho compiuto questo viaggio e visto con i miei occhi tutto ciò che con pazienza e amore aveva realizzato. Ciò che mi ha colpito è che Franco è sempre stato al fianco delle persone di quel villaggio, ha sempre cercato di insegnare loro un mestiere, trasmettere delle competenze, non ha mai fatto beneficienza fine a stessa" ha spiegato Raffaello Teani che ha deciso di raccontare questa storia per far sì che in molti ne venissero a conoscenza e, soprattutto, per supportare il progetto "quando mangio, studio meglio" che garantisce due bisogni primari ai bambini, un pasto giornaliero e l'istruzione.
Sa.A.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.