Galbiate: il sindaco non autorizza le bacheche di informazione politica, il PD 'decisione liberticida'
Giuseppe Visconti
"La Giunta comunale, in assenza di un regolamento specifico in tal senso e non essendo intenzione adottarne uno, ritiene di non poter autorizzare la suddetta posa" scrive Montanelli, facendo infuriare il Coordinatore piddino Giuseppe Visconti. "La stringata lettera di 4 righe a firma del Sindaco, non solo tenta di giustificare il diniego con la mancanza di uno specifico regolamento, ma beffardamente aggiunge che non è neppure intenzione adottarne uno. Tradotto: mai e poi mai l’Amministrazione Montanelli consentirà alle formazioni politiche di collocare proprie bacheche nel territorio di Galbiate" argomenta il numero uno del PD locale. "Superfluo dire che tali bacheche le troviamo in ogni cittadina o paese italiano perché costituiscono un modo di esercitare l’attività politica, stimolano il dialogo e il confronto tra persone con idee diverse, tanto che spesso è lo stesso Ente che le installa mettendole a disposizione di associazioni o formazioni politiche. Ma quali sono le vere ragioni di tale inconcepibile decisione liberticida? Se fossero la mancanza di un regolamento per quale misteriosa ragione sono (giustamente) presenti molte bacheche di gruppi e associazioni? E soprattutto perché la Giunta ha manifestato una perentoria chiusura all’adozione di un regolamento che ne consenta l’installazione a spese del richiedente? Il Sindaco non ha indicato i motivi, e noi sinceramente non ne abbiamo trovati. Ci auguriamo che nulla abbiano a che fare con il fatto che la richiesta provenga dal Partito Democratico, che ha assunto posizioni critiche su alcune scelte dell’attuale amministrazione. Se l’obiettivo fosse quello di soffocare il dibattito o contrastare voci critiche considerate, a torto o a ragione, lontane dalla maggioranza che oggi governa il Comune, tale risultato non sarà raggiunto. E’ bene poi sapere che sarà preclusa l’installazione di bacheche di informazione non solo al Partito Democratico ma a tutte le formazioni politiche e ai gruppi/liste presenti in Consiglio comunale. Quel che più allarma non è solo la superficialità e disattenzione dimostrate dall'attuale amministrazione comunale nel rispondere alle istanze che provengono dalla collettività, o il fastidio manifestato nei confronti di coloro che espongono idee diverse, circostanze già emerse nei Consigli comunali, ma il risultato di ostacolare i cittadini nell'accesso ad una pluralità di fonti di informazione laddove potrebbero veicolare idee diverse da quelle di chi governa la comunità. In una democrazia, quale è quella Italiana, queste condotte non dovrebbero trovare alcun spazio".