Lecco: 14°C in classe, gli studenti 'si ribellano'. Sabato al Bertacchi indetto uno sciopero

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Una classe quest'oggi si è rifiutata di fare lezione, preferendo tornare a casa piuttosto che trascorrere l'intera mattinata in un'aula ritenuta troppo fredda. Problemi con la caldaia al Liceo Grassi di Lecco, con la situazione comune però anche ad altri istituti della città, dal Fiocchi al Bertacchi. E proprio gli alunni di quest'ultimo maxi plesso, attraverso i loro delegati, hanno indetto per domani – sabato 11 dicembre – uno sciopero per attirare l'attenzione sul tema, chiedendo soluzioni celeri.
Per il momento il termometro pare “parlare chiaro”: in alcuni ambienti del plesso di Largo Montenero quest'oggi la colonnina di mercurio non è andata oltre i 16 gradi, fermandosi anche a 14 o 15 e dunque ben sotto la soglia dei 18. Ed il freddo in aule e corridoi si avvertiva. Idem in via XI Febbraio, dove già ieri i rappresentanti di Istituto hanno invitato i rappresentanti di classe a tenere loro stessi monitorata la temperatura, portando da casa quanto necessario. Quest'oggi, dati alla mano, dopo aver chiesto colloquio con il vicepreside e la dirigente, diversi ragazzi hanno lasciato la sede per far rientro alle loro abitazioni, non solo tra i maggiorenni ma anche tra i minorenni, chiamando i genitori per ottenere la giustificazione per l'uscita anticipata. E domani a scuola non entreranno proprio, scegliendo però di presentarsi ai cancelli, per far sentire comunque le loro ragioni.
“Il problema c'è ed è condiviso con altre scuole di Lecco: la temperatura in certi ambienti è bassa” spiega il dirigente del Grassi, schierato con i “suoi” ragazzi e in diretto contatto con l'amministrazione provinciale per addivenire a una soluzione. “Ci è già stato garantito che la caldaia non verrà spenta durante la notte. Gli studenti hanno il diritto di fare lezione in ambienti consoni” ha proseguito il professor Sergio Scibilia, riconducendo il problema alle difficoltà nel riavvio dell'impianto di riscaldamento dopo la pausa dell'Immacolata, in un periodo dell'anno già di per sé “rigido” quanto a temperatura esterna. Se si aggiunge poi “l'età” della scuola e del sistema, si capisce perché basta spegnere la caldaia per qualche ora nelle ore di assenza dell'utenza per far perdere gradi.
“Siamo in contatto con i tecnici” assicura da parte sua anche Marco Passoni, delegato dell'amministrazione provinciale alle strutture scolastiche, investito del problema come pure il collega Felice Rocca, interessato dal tema Istruzione. “Attendiamo risposte per mettere quantomeno una pezza".
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