Lecco: uno speciale di 'Meridiani Montangne' dedicato a Cassin, con le Grigne 'di sfondo'. Il 14 la presentazione

“Riccardo Cassin e la Grignetta”: è l’argomento di un numero speciale della rivista “Merdiani Montagne”, arrivato nelle edicole e dedicato appunto al grande alpinista lecchese a cominciare dal suo rapporto coi monti di casa.

La copertina del volume monografico

 E’ il terzo volume di una trilogia dedicata ai grandi alpinisti e agli “eroici anni Trenta”. Nei mesi scorsi erano usciti i numeri dedicati a Giusto Gervasutti e ad Emilio Comici. Quasi a compilare una sorta di Trinità. Con la differenza che Gervasutti e Comici sono morti, entrambi in arrampicata, il primo a 37 anni nel 1946 e il secondo a 39 anni nel 1940. Da parte sua, Cassin quegli eroici anni Trenta li ha invece prolungati fino al 2009 quand’è morto centenario e dopo aver scritto molte pagine nella storia dell’alpinismo anche nel secondo dopoguerra.
Il volume “lecchese” sarà presentato martedì 14 dicembre alle 18 a Palazzo della paure. Saranno presenti, con Paolo Paci (direttore scientifico della rivista) e Marta Cassin (della Fondazione intitolata all’alpinista lecchese), alcuni degli autori dei testi contenuti nel numero speciale: Alessandro Gogna, Eugenio Pesci, Anna Masciadri e Alberto Benini.
Firme lecchesi sono quelle della giornalista Anna Masciadri e dello storico Alberto Benini che ci offrono rispettivamente il ritratto di Riccardo Cassin (“Capocordata per vocazione”, con un corredo di fotografie provenienti dall’archivio privato dell’alpinista) e una panoramica della Lecco degli anni Trenta.

E’ invece l’alpinista Eugenio Pesci a spiegare cosa significarono le Grigne (”Un’epopea di calcare”) in quegli anni e non solo e ad approfondire il legame tra quelle guglie, l’alpinismo lecchese e appunto Cassin (“La roccia dietro casa”).
Si devono invece all’alpinista Alessandro Gogna un excursus sulle imprese alpinistiche italiane di Cassin (“Capolavori alpini”) e a Stefano Ardito quello sulle spedizioni extraueuropee.
Infine, ancora di Benini è lo sguardo ai “fortissimi secondi”, ai compagni di cordata di Cassin, mentre alcune pagine sono sorta di bibliografia essenziale.

A 78 anni sulla Nord Est del Badile

Dopo Gervasutti e le sue imprese sul Monte Bianco, dopo Comici nelle Alpi Giulie e nelle Dolomiti – scrive nell’introduzione Paolo Paci – ecco dunque «un alpinista capace di fondere le due scuole, orientale e occidentale, e compiere imprese che portano l’arte dell’arrampicata a un livello su un livello superiore. Cassin, unico e inimitabile. Non per nulla capostipite di una triade (Cassin-Bonatti-Messner) nella cui continuità si distilla il più grande alpinismo del Novecento».
D.C.
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