Calolzio, teleriscaldamento: si lavora per il contratto, altro passo per la messa a gara

Prosegue – seppur a ritmo più blando rispetto alla marcia a passo svelto prospettata da Varese Risorse lo scorso giugno presentando pubblicamente la propria idea progettuale – l'iter per addivenire ad una decisione circa la possibilità di realizzare a Calolziocorte un sistema di teleriscaldamento “efficiente” e “4.0” alimentato – prevalentemente e dunque per una percentuale a regime superiore al 50% - da cascame termico ovvero da quell'energia già prodotta dalla centrale di SIME al Pascolo per la Cartiera dell'Adda che, in questo momento, va dispersa nell'ambiente.
Se infatti la società proponente aveva immaginato di potersi aggiudicare l'intervento entro il 31 dicembre di quest'anno e avviare i lavori già nel primo semestre del 2022, nella concretezza siamo ancora alla fase preliminare e dunque alla valutazione della proposta di Project Financing da parte dell'amministrazione comunale, chiamata poi eventualmente a mettere a gara la concessione per la realizzazione dell'infrastruttura considerata di interesse pubblico. E come in tutte le gare, ovviamente, come già puntualizzato in sede di presentazione, non è poi detto che a vincere sia l'impresa che ha lanciato l'idea, anche se nel caso specifico stiamo parlando di una realtà leader del settore, coordinata da ACSM AGAM e già gestore del teleriscaldamento di Varese e Monza nonché – tramite una controllata – dell'impianto di Como, dunque di un'impresa che ha – sulla carta – le potenzialità per imporsi.

Il sindaco Marco Ghezzi e in collegamento l'avvocato Enrico Maria Curti

Ieri sera in commissione territorio il sindaco Marco Ghezzi e l'avvocato Enrico Maria Curti hanno presentato ai rappresentanti di maggioranza e opposizione il frutto di diverse settimane di lavoro, spese per “aggiustare” la convenzione proposta da Varese Risorse per regolamentare i rapporti per l'appunto tra l'amministrazione comunale di Calolzio e il privato che si aggiudicherà la concessione.
Un lavoro che ovviamente sottende, come puntualizzato dal primo cittadino, l'interesse “politico” della Giunta ad andare avanti nel progetto, ritenendo “il teleriscaldamento una cosa positiva” soprattutto in termini ambientali viste le contrazione delle emissioni prospettata (QUI l'articolo con la presentazione completa del progetto).
Quanto invece all'aspetto economico, l'ingegner Ghezzi è stato chiaro: anche agganciando gli immobili dell'ente alla rete “non si risolvono i problemi di bilancio del comune”, ha chiosato, mettendo infine sul piatto anche le problematicità, legate, chiaramente, alla creazione dell'infrastruttura stessa con la posa dei tubi lungo il percorso prefissato, con una serie di disagi che si protrarranno per almeno un anno e mezzo.
Tornando alla convenzione, come spiegato dal legale che sta assistendo l'amministrazione in questa fase di analisi della proposta di Project Financing, il testo presentato da Varese Risorse è stato sottoposto a valutazione circa la congruità con la normativa in vigore e con gli interessi dell'amministrazione, apportando modifiche e integrazioni, volte a spogliare l'ente pubblico di rischi, addossandoli al soggetto privato, come deve essere nei contratti di concessione.
Per esempio, nel documento emendato che sarà a giorni rinviato a Varese Risorse, è stato inserito che alla scadenza del rapporto l'opera entri nelle disponibilità del comune ma anche che un eventuale indennizzo in caso di interruzione anticipata della concessione sia riconosciuto al gestore non solo ovviamente esclusivamente per la parte non ammortizzata dell'intervento ma anche e soprattutto solo qualora sia l'ente pubblico a recedere. E' stato poi chiesto che il privato rimborsi al comune le spese di gara e che applichi allo stesso un prezzo calmierato qualora decida di agganciare alla rete del teleriscaldamento immobili di proprietà. L'ente punta infine a ottenere anche un canone di concessione, da introitare per tutta la durata della stessa, non previsto in prima battuta dalla società proponente.
Puntuali le osservazioni del consigliere di Cambia Calolzio Daniele Vanoli con dubbi esplicitati anche dal collega Paolo Cola di Cittadini Uniti. Quest'ultimo poi ha espresso l'auspicio che l'analisi fatta dal punto di vista legale in riferimento al contratto venga effettuata anche dal punto di vista tecnico – e dunque a priori – sulla bontà stessa della proposta e sulla sua sostenibilità economica nell'interesse dei cittadini.
“Non obblighiamo nessuno a aderire. Ognuno per la propria abitazione dovrà fare le sue valutazioni” ha però evidenziato il sindaco.
Prossimo passo? Mandare tutto a Varese Risorse e attendere eventuali controdeduzioni circa le richieste dell'amministrazione rispetto al contratto. Per poi, qualora si trovi la quadra, passare allo step successivo e dunque, a documenti perfezionati e bocce ferme, arrivare all'indizione della gara.
A.M.
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