Lecco, Bione: le quattro proposte per il futuro del centro


Il Bione è un fiore all’occhiello per la città e il fatto che quattro soggetti abbiano manifestato il desiderio di intervenire sulla struttura, rinnovarla e gestirla, lo dimostrerebbe. Questa è in sintesi la premessa dell’assessore allo Sport Emanuele Torri presentando, giovedì sera in commissione, le quattro idee progettuali pervenute in relazione alla consultazione preliminare di mercato finalizzata ad acquisire proposte per la valorizzazione strutturale e tecnico gestionale del centro sportivo.
“L’avviso si è chiuso il 30 settembre - ha ricordato Torri - e da allora gli uffici hanno valutato i documenti pervenuti e abbiamo incontrato i quattro soggetti proponenti”. Soggetti che anche in questa occasione sono rimasti anonimi. Quattro proposte dunque, che non hanno avuto un punteggio o una graduatoria, ma che servono all’Amministrazione comunale per decidere che strada prendere e verso che destino indirizzare il centro sportivo.
Quella chiamata “Proposta A”, prevede come elemento indispensabile per la tenuta economica dell’iniziativa la realizzazione di un’area commerciale che andrebbe ad affiancare le strutture sportive, in particolare i tre (e non più quattro) campi da calcio, orientati lungo la direttrice del campo 1, ma anche nuovi campi da beach volley, tennis e padel, oltre che una nuova piscina coperta, accompagnata da una piscina esterna e da un solarium dove oggi c’è il campo 5.
Anche la “Proposta B” contempla un’area commerciale dove oggi si trovano palestra e piscina, e anch’essa immagina di rivedere l’assetto dei campi da calcio: uno solo affiancato da un’area per i campi a 8. Secondo questo progetto l’area “acqua” andrebbe ampliata con attività ludico-ricreative e andrebbe rivista l’area del tennis. La reception del nuovo centro è pensata nel campus.
La “Proposta C” è stata definita dall’assessore più conservativa: prevede la riqualificazione dell’attuale piscina e dell’attuale palazzetto, così come la ristrutturazione dei campi 4 e 5 e il mantenimento del resto. L’unica novità sarebbe la realizzazione di una piscina all’aperto.
L’ultima proposta, la “D”, contempla di mantenere l’attuale orientamento dei campi da calcio, con l’implementazione dell’erba sintetica sul campo 3 e la realizzazione di un edificio polifunzionale sul campo 2. Sono previsti spazi aggregativi come un campo a 5, un campo da beach volley, strutture per lo skate e il parkour, una tensostruttura con una palestra di arrampicata oltre che la riqualificazione della pista di pattinaggio. All’interno del centro sportivo, oltre che la riqualificazione della piscina sono stati previsti una palestra, una spa e una piscina all’aperto con solarium.

Tante idee ma un percorso ancora incerto: “L’attuale concessione scade il 31 agosto del 2022 e non vogliamo interrompere il servizio - ha rassicurato Torri - Una volta chiarite le prerogative che il centro sportivo dovrà avere, si aprono due possibilità. Da un lato il bando pubblico con una gara di mercato, dall’altro un soggetto che si faccia avanti nella logica del project financing”.

Tantissimi gli spunti aperti dal dibattito con i consiglieri presenti. Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) ha sostenuto la necessità di supportare il centro sportivo con attività commerciali parallele che ne garantiscano la sussistenza, sollevando però anche il tema dei tanti cantieri che interesseranno l’area nei prossimi anni e che potrebbero avere una qualche incidenza sulla riqualificazione del centro.
Giacomo Zamperini, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha invece sottolineato l’importanza che sia il Comune a formulare il bando mettendo per iscritto quelle che sono le priorità per i cittadini, tra cui i prezzi accessibili.
Emilio Minuzzo (Forza Italia) ha poi chiesto di chiarire la dimensione economica di queste proposte e la loro conciliabilità con gli interventi già messi in campo dall’amministrazione comunale.
È stato Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) a porre l’attenzione sui tempi e sulla possibilità di conciliare gli interventi di riqualificazione con l’erogazione dei servizi.
Il consigliere di Ambientalmente Paolo Galli ha suggerito di prevedere che il nuovo Bione sia anche un punto di riferimento per quello che riguarda la medicina dello sport e preveda la fruizione di servizi utili agli sportivi come la fisioterapia o la figura del nutrizionista.
Mentre Stefano Parolari della Lega ha sottolineato l’importanza di definire il ruolo e i rapporti economici con le associazioni sportive, oltre che di porre attenzione ad attività che già sono offerte da altri soggetti sul territorio.
Saulo Sangalli, esponente di Fattore Lecco, ha ricordato le priorità che devono guidare l’operazione: realizzare un centro innovativo e moderno, nel quale attività sportiva, aggregativa ed educativa si fondano.
A riepilogare, il forzista Simone Brigatti: “Tre sono gli elementi da tenere presenti: il centro sportivo del Bione non è un fiore all’occhiello perché i lecchesi non lo scelgono, in questo progetto deve essere il Comune a dettare le regole e deve essere il Comune a ragionare su che cosa di nuovo e complementare serve”.
Sono state del sindaco Mauro Gattinoni le considerazioni finali: “Questa area sarà oggetto di tantissimi interventi e questo è stato oggetto di discussione con i soggetti incontrati. Così come nelle proposte sono stati incorporati i desiderata della Amministrazione: gli spazi commerciali che ci saranno serviranno infatti a finanziare i settori dell’agonismo, dell’aggregazione e dell’educazione”.
M.V.
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