Amarcord: per San Nicolò c'era anche 'Canzonissima', il festival dei bimbi

Si avvicina la notte dal 5 al 6 dicembre, quella delle mele di San Nicola. Le nonne chiederanno ai piccoli: “Hai fatto il bravo, in casa, a scuola, all’oratorio, nei giochi con i coetanei?”. Se la risposta è positiva sarà possibile trovare, al risveglio del mattino, i pomi del patrono. Circolavano anche le favole di un veliero misterioso, dorato e alato, che improvvisamente arrivava nella notte presso l’imbarcadero di piazza Cermenati. Aveva avuto una navigazione misteriosa, per alcuni scendendo dal ramo lecchese del Lario, per altri risalendo il corso dell’Adda e scavalcando con voli miracolosi la diga di Olginate e anche i ponti di Paderno e di Brivio.


Le mele di San Nicolò

Le mele rosse sono la prima tradizione della festa di San Nicolò, ma nella seconda metà degli anni Cinquanta del Novecento, dopo il 1960, in particolare, aveva avuto vasto richiamo una “Canzonissima natalizia”, festival dei bimbi con rassegna di voci in erba: nata come appuntamento per la ricorrenza del patrono, ha vissuto le prime passerelle al Palladium di Castello, al teatro di via Agliati a San Giovanni, e anche all’Europa di via San Nicolò, il cinema demolito dove ora sorge la Fondazione Borsieri.


 Vincitori di Canzonissima con il maestro D'Anzi

Spuntata come gara locale fra giovanissimi al massimo di 12/13 anni, “Canzonissima natalizia” superò ben presto i confini territoriali per richiamare concorrenti da tutta la Lombardia. C’era grande attesa durante le esibizioni, “fiato sospeso di mamme e di nonne, tifo di fratelli, parenti, compagni di scuola, vicini di casa. La platea di Canzonissima era gremita, attenta, entusiasta, pronta all’applauso e all’incitamento per il beniamino di turno”, si poteva leggere nelle cronache della stampa locale.


Gruppo dei partecipanti a Canzonissima 1967

Animatore di Canzonissima era Nello Riva, lecchese della Maddalena, organizzatore con la collaborazione degli amici del Circolo Italo Casella, fra i quali Titti Colombelli, Sergio Todeschini, Peppino Mazzoleni e il presentatore Gustavo Gnecchi. Una giuria selezionava i cantanti e fissava i voti per la graduatoria finale. Fra gli ospiti d’onore intervenne il popolare maestro Giovanni D’Anzi, il milanese dal cuore grande con la sua famosa “O mia bela Madunina”. Una volta arrivò a presentare anche l’esordiente Pippo Baudo, nonchè l’attore lecchese Nino Castelnuovo, il Renzo della RAI con la regia di Sandro Bolchi.
L’appuntamento di Canzonissima si rinnovava all’inizio di dicembre, tra San Nicolò e l’Immacolata: sono ormai, per tanti, lontani ricordi di piacevoli brani con piccole voci divenute, nel passare inesorabile del tempo, “grandi”.
A.B.
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