Mandello: 51enne a processo per lesioni nei confronti della fidanzata
È finito a processo con l'accusa di lesioni ai danni della fidanzata, ma, sebbene manchino altri quattro testimoni, quest'oggi in aula è stata delineata una versione dei fatti ben diversa.
Sono state infatti sentite la vicina di casa e la sorella di V.G., classe 1970, oggi al banco degli imputati per essersi reso autore il 17 aprile 2020 di una presunta aggressione ai danni della compagna.
La sorella dell'uomo ha riferito al Vpo Mattia Mascaro di aver chiamato il fratello quella sera: “Sentivo la signora che urlava, palesemente in stato di ebbrezza e suo figlio che piangeva. Lei e mio fratello stavano litigando. A quel punto abbiamo allertato i Carabinieri di Mandello”. Ha raccontato, aggiungendo che quella non era la prima volta che sentiva la voce della donna alterata dall'alcol. In merito all'aggressione la testimone ha solo potuto riferire: “So solo che mio fratello è arrivato a casa e gli ha aperto il figlio piccolo di lei. A gesti gli ha fatto capire che sua mamma era addormentata sul divano e che era caduta picchiando la testa e l'occhio contro un mobile”.
Anche la vicina di casa ha ricostruito una dinamica analoga: “l'ho vista che fumava sul terrazzo e ho notato dei lividi in volto e sulle gambe. Le ho chiesto cosa si fosse fatta e mi ha risposto molto tranquillamente “Niente, niente. Sono stata io””.
Per fare luce sulla vicenda il giudice Gianluca Piantadosi ha rinviato al prossimo 20 maggio, data in cui saranno chiamate a testimoniare altre quattro persone ritenute informate sui fatti e lo stesso imputato, difeso in aula dall'avvocato Davide Minervini.
Sono state infatti sentite la vicina di casa e la sorella di V.G., classe 1970, oggi al banco degli imputati per essersi reso autore il 17 aprile 2020 di una presunta aggressione ai danni della compagna.
La sorella dell'uomo ha riferito al Vpo Mattia Mascaro di aver chiamato il fratello quella sera: “Sentivo la signora che urlava, palesemente in stato di ebbrezza e suo figlio che piangeva. Lei e mio fratello stavano litigando. A quel punto abbiamo allertato i Carabinieri di Mandello”. Ha raccontato, aggiungendo che quella non era la prima volta che sentiva la voce della donna alterata dall'alcol. In merito all'aggressione la testimone ha solo potuto riferire: “So solo che mio fratello è arrivato a casa e gli ha aperto il figlio piccolo di lei. A gesti gli ha fatto capire che sua mamma era addormentata sul divano e che era caduta picchiando la testa e l'occhio contro un mobile”.
Anche la vicina di casa ha ricostruito una dinamica analoga: “l'ho vista che fumava sul terrazzo e ho notato dei lividi in volto e sulle gambe. Le ho chiesto cosa si fosse fatta e mi ha risposto molto tranquillamente “Niente, niente. Sono stata io””.
Per fare luce sulla vicenda il giudice Gianluca Piantadosi ha rinviato al prossimo 20 maggio, data in cui saranno chiamate a testimoniare altre quattro persone ritenute informate sui fatti e lo stesso imputato, difeso in aula dall'avvocato Davide Minervini.
F.F.