Lettera aperta al Consigliere Corrado Valsecchi

Carissimo,
sono venuto a conoscenza delle tue dichiarazioni al momento del voto per il nuovo Presidente del Consiglio Comunale. Sono rimasto davvero sbalordito e anche un po’ offeso. Non certo per il merito della tua posizione relativamente al mancato coinvolgimento delle minoranze nella scelta del nuovo Presidente, anzi se proprio dovessi esprimere un’opinione, sarei d’accordo sul fatto che quando si debbano scegliere persone per responsabilità istituzionali di garanzia, sarebbe assolutamente doveroso fare ogni sforzo per avere il massimo coinvolgimento possibile di tutte le posizioni in campo. Ma tant’è, non sempre la politica ce la fa. Peccato, ma non è un dramma. Non è da qui però il mio sbalordimento. Il punto è quando hai voluto tirare in ballo gli oratori e la loro preziosa opera formativa. Tra l’altro non credo che tu pensi davvero che il lavoro educativo che negli oratori svolgiamo sia da ritenersi “preoccupante”.
Credo sia sotto gli occhi di tutti invece che quegli ambienti siano rimasti pressoché gli unici presidi diffusi di aggregazione e prevenzione per la maggior parte dei ragazzi e dei giovani della città.
E sai bene, invece ed anche, come dai nostri oratori siano uscite schiere di persone che hanno contribuito con la loro onestà, competenza e dedizione, alla crescita civile della nostra comunità cittadina: sindaci, assessori, consiglieri comunali, parlamentari...è una lista lunga assai che ci accompagna almeno dall’ultimo dopoguerra e che tu conosci in larga misura.
E allora perché fare affermazioni così pesanti, del tutto infondate e, permettimi, anche un po’ offensive per le centinaia di persone che si spendono volontariamente e disinteressatamente nei nostri oratori?
Mi piace pensare che sia stato solo un attimo di sbandamento in cui le parole hanno sopraffatto il pensiero o, per dirla in modo più colorito: ti è scappata e l’hai fatta fuori dal vaso!
Se fosse così anche questo non sarebbe un dramma. Conosco bene la fatica e i sacrifici che si fanno a lavorare nelle Istituzioni, specie a livello locale, e ho grande rispetto e senso di gratitudine verso quanti vi si dedicano, indipendentemente dalla bandiera che rappresentano, mi aspetto però identico rispetto per quanti, invece, si spendono con uguale dedizione negli oratori che sono anch’essi, a pari titolo, Istituzioni.
Con amicizia.
Mauro Fumagalli
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