Lecco, San Nicolò: una 'gratitudine civica' iniziata nel 1967

Domenica 5 dicembre, alle ore 11, nell’auditorium don Ticozzi di via Ongania a Lecco, avrà luogo la cerimonia di conferimento delle civiche benemerenze di San Nicolò. Quest’anno, come già reso noto, i premiati sono tre: Anna Maria Formigoni, Giuliano Maresi e Mario Romano Negri.
E’ il caso di ricordare la “gratitudine” civica che dal 1967 si rinnova ogni dodici mesi con la premiazione di cittadini particolarmente meritevoli. La prima volta risale al 6 dicembre 1967, dopo l’allora approvazione del regolamento di civica benemerenza proposto al Consiglio Comunale dal sindaco Alessandro Rusconi e dal vice Antonietta Nava. L’aula consiliare del palazzo di piazza Diaz era allora diversa dall’attuale nell’arredamento interno (mancava anche l’impianto microfonico); è stata rinnovata l’anno successivo (1968) per i 120 anni di Lecco città. L’inaugurazione avvenne con il discorso del prefetto di Como, Giovanni Zecchino.


La premiazione del maestro Guido Camillucci nel 1967

Il regolamento di benemerenza riprendeva un albo d’oro dei cittadini, deliberato nel 1936 dal podestà Vinceslao Pizzorno e dal vice Aldè. Albo che venne dimenticato con l’inizio della Seconda guerra mondiale nel 1940, e che ha visto l’iscrizione di Giorgio Enrico Falck, Enrico Bonaiti, Angelo Fiocchi, Giovanni Battista Aldè, del prevosto mons. Giovanni Borsieri, di mons. Edoardo Gilardi, di mons. Salvatore Dell’Oro.
Prima del 1936 esistevano delle ricompense singole su decisioni della Municipalità; vi furono i nomi dell’ing. Bernardo Sironi e di noti esponenti del mondo alpinistico come Arnaldo Sassi, Ferruccio Grassi, Renzo Rocca, Annibale Ravasi. Il regolamento 1967 riprendeva l’idea del 1936 per un riconoscimento civico, ma lo collocava in una realtà democratica, culturale e sociale con ampi riferimenti popolari.


La premiazione del 1996 con i reduci della spedizione di soccorso nel Polesine 1951, allagato dal Po,
con i pescatori e i barcaioli di Pescarenico

Nel cammino ormai di oltre cinquant’anni non sono mancati interventi di “ritocco”. In particolare vi è stato quello del 1984 con il sindaco Paolo Mauri. Si intendeva allargare la rosa dei candidati, ma nel contempo circoscriverla per meriti specifici e chiari. Le premesse erano valide. La regolamentazione definitiva ha subito modifiche di appartenenza e di titoli, non mancando, così, di ingolfare anche di “delusi” la vigilia della festa civica.
Il primo premiato nel 1967 è stato il maestro Guido Camillucci, che dalla fondazione dirigeva l’Accademia Corale Città di Lecco, che ebbe momenti di risonanza nazionale come quando nel 1963 venne chiamata a Trento per eseguire il concerto che concludeva, quattro secoli dopo, le cerimonie rievocative dello storico Concilio della Chiesa cattolica, baluardo dottrinale e liturgico contro la Riforma protestante. Nel 1967 venne anche premiato il vescovo ausiliare di Milano mons. Teresio Ferraroni, che per anni era stato a Lecco impegnato nelle ACLI, nell’allora clinica delle suore Misericordine di via Bovara e anche presso il Santuario della Vittoria.
Quest’anno il riconoscimento di San Nicolò torna dopo una battuta d’arresto per l’epidemia di Coronavirus. I commenti dell’opinione pubblica sono tali da considerare una sua generale rivalutazione, dopo oltre mezzo secolo dalla sua introduzione.
A.B.
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