Piante a rischio estinzione: il Parco Monte Barro coinvolto nel progetto 'Life Seedforce'

Gladiolus palustris,
una delle specie coinvolte
nel progetto in Lombardia
(foto di J. Bellingardi)
L'Italia ospita un numero elevato di piante di interesse comunitario: sono infatti ben 104 le specie vegetali incluse nella Direttiva Habitat (N. 92/43/CEE emanata il 21 maggio 1992 dalla Commissione Europea per promuovere il mantenimento della biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali nel territorio europeo), molte delle quali esclusive delle nostre regioni. Secondo l’ultimo report sullo stato di attuazione della Direttiva, 58 di queste sono in cattivo stato di conservazione: ad esempio nell’Arco Alpino la testa di drago, la genziana ligure e la sassifraga del monte Tombea, nel Mediterraneo la primula di capo Palinuro, la bocca di leone di Linosa, il ginestrone delle Isole Eolie, la felce gigante della Sicilia e il ribes della Sardegna si trovano in condizioni sfavorevoli e il trend in atto indica un chiaro peggioramento della situazione in futuro.
Per rispondere a questa emergenza è nato LIFE SEEDFORCE, Using SEED banks to restore and reinFORCE the endangered native plants of Italy (LIFE20 NAT/IT/001468), un progetto finanziato dalla Commissione europea attraverso il programma LIFE, con un budget totale di 7.790.685 euro, che mira a recuperare e rafforzare le popolazioni di piante autoctone italiane in via d’estinzione grazie alle banche dei semi.
Il progetto, che è formalmente iniziato il primo ottobre e che durerà fino alla fine del 2026, sarà implementato in 10 regioni italiane (Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Veneto), in Francia (Provence-Alpes-Côte d' Azur), Malta e Slovenia. Il ricco partenariato, guidato dal MUSE, Museo delle scienze di Trento (capofila), coinvolge il Dipartimento di Biologia Ambientale - Sapienza Università di Roma, il Conservatoire botanique national méditerranéen de Porquerolles, il Parco del Monte Barro, Legambiente ONLUS, l’Ente Parco Nazionale della Maiella, l’Università di Ljubljana, Biotechnical faculty- Botanic garden, l’Università di Malta, l’Università degli Studi di Cagliari, l’Università degli Studi di Catania, l’Università degli Studi di Genova, l’Università degli Studi di Palermo, il Centro di Ateneo Orto Botanico dell'Università di Padova, l’Università degli Studi della Tuscia - Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche e l’Università di Udine. Il progetto è inoltre cofinanziato dal Ministero dell’Ambiente, Cambiamenti climatici e Pianificazione (MECP) e dalla Rete Italiana Banche del germoplasma per la conservazione ex situ della flora spontanea italiana (RIBES).

Nello specifico, LIFE SEEDFORCE migliorerà significativamente la conservazione di 29 specie di piante di interesse comunitario con stato sfavorevole, intervenendo concretamente in 76 aree SIC/ZSC incentrate nelle 3 regioni biogeografiche italiane (alpina, mediterranea e continentale) e le regioni confinanti in Francia, Slovenia e Malta. Ben 17 di queste 29 sono endemiche nel nostro Paese e 10 sono prioritarie per l’Unione Europea.
“Per la prima volta un progetto Life che fa sistema a livello nazionale per tutelare le piante a maggior rischio di estinzione – spiega Costantino Bonomi, Conservatore di Botanica del MUSE -. Una vera e propria operazione di salvataggio in grande stile, compiuta su 29 specie, di cui 28 in Italia, particolarmente rare e minacciate presenti in 76 hot-spot di biodiversità, di cui 59 in Italia, dalle Alpi alle isole maggiori passando per la pianura padana e l’Appennino. Grazie a un approccio integrato, verranno rimosse o mitigate le minacce che gravano su 139 siti di intervento, di cui 107 in Italia, dove verranno trasferiti oltre 25.000 individui di queste specie rare, propagate massivamente in serra e in laboratorio per spezzare le catene dell’isolamento che oggi le condannano all’estinzione”.

In questo contesto, il Parco del Monte Barro si occuperà degli interventi in Lombardia tramite le strutture del Centro Flora Autoctona della Lombardia (CFA) e della Banca del Germoplasma delle Piante Lombarde (o Lombardy Seed Bank, LSB), gestiti dall'ente e con sede in Galbiate. Più precisamente le Azioni si concentreranno su 4 specie: Eleocharis carniolica, Gladiolus palustris, Saxifraga tombeanensis e l’orchidea Liparis loeselii.
I territori coinvolti spaziano dal Monte Barro alla Palude di Brivio e al Sasso Malascarpa nel lecchese, fino al Parco delle Groane in pianura e alle montagne calcaree della Valvestino nell’Alto Garda Bresciano. Le attività saranno realizzate in stretta collaborazione con gli altri enti gestori (Parco Adda Nord, ERSAF, Parco delle Groane e Parco Alto Garda Bresciano) e includeranno il reperimento del materiale di propagazione, la coltivazione delle specie presso il CFA, la preparazione e la gestione delle aree, il monitoraggio e, infine, la messa a dimora delle piante.

Il progetto SEED FORCE non riguarderà solo gli stakeholder e gli addetti ai lavori, perché in tutto il periodo stabilito verranno realizzate campagne di informazione e sensibilizzazione che coinvolgeranno i cittadini e il pubblico di ogni genere ed età. Attraverso mostre itineranti e materiali stampati ad hoc saranno valorizzati i temi della conservazione delle piante e della biodiversità, mettendo in evidenza il valore di quel patrimonio unico costituito dalle specie endemiche e rare, attraverso l’uso di strumenti digitali come siti web e social media e attività di ufficio stampa, mentre altre importanti azioni riguarderanno i più giovani e le scuole.
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