Lecco: dalle disparità per le luminarie alle roulotte, i temi in discussione in consiglio

Le minoranze del consiglio comunale lecchese, durante l’assise di lunedì sera, sono tornate a denunciare alcune situazioni di degrado e incuria presenti in città. A cominciare dal vicolo Cima Aronne, in centro, dove secondo quanto riportato dalla capogruppo del Carroccio Cinzia Bettega, i residenti lamentano la presenza di gruppi di giovani di varie età che disturbano con comportamenti maleducati e al limite della legalità, lasciando dopo il loro passaggio il vicolo in “condizioni pietose”. L’assessore ai Servizi sociali Emanuele Manzoni ha spiegato che già diversi mesi fa era stata presa in carico la situazione dal Comune e che dopo una serie di interventi della Polizia locale le problematiche erano rientrate, garantendo di tornare ad attenzionare la zona.

Le luminarie in centro
Diverse le segnalazioni per lo sfalcio dell'erba e la cura del patrimonio arboreo: “Sembra si stia aspettando che si decompongano da sole, ma è pericoloso” ha commentato il forzista Emilio Minuzzo rispetto alle foglie disseminate lungo le strade.
Il collega Simone Brigatti ha invece puntato l’attenzione sul verde “troppo rigoglioso” di via Sala, oltreché sulle luminarie natalizie che in alcuni punti del centro sarebbero carenti e poco visibili.
Anche Marco Caterisano (Fratelli d’Italia) ha chiesto chiarimenti rispetto al mercatino di Natale che sta per aprire in centro, provocando lo scontento dei commercianti. L’assessore al Commercio Giovanni Cattaneo ha spiegato che la gestione del “villaggio di Natale” è affidata alla società che aveva vinto il bando per il 2019 e il 2020, ma che lo scorso anno non ha potuto attivare l’iniziativa: “Abbiamo cercato una forma di mediazione con i commercianti, vediamo come va quest’anno per orientare al meglio le scelte per il prossimo”. Rispetto invece alle luci in centro, l’assessore non ha potuto fare altro che ammettere le differenze tra una zona e l’altra: “Abbiamo pensato di intervenire ma questo avrebbe creato una discriminazione nei confronti di quelle attività che hanno aderito all’iniziativa e pagato la relativa quota. Abbiamo scelto invece di spingere sui rioni e di incoraggiare i commercianti a collaborare tra loro”.
Sono state le titolari dei Lavori pubblici e dell’Ambiente, Maria Sacchi e Renata Zuffi, a replicare rispetto al verde, spiegando che è in corso un ragionamento che vorrebbe da un lato spingere Silea ad essere più rapida nella raccolta a seguito del taglio e dall’altro prevedere che alcune di queste attività possano essere svolte con l’aiuto dei cantonieri di comunità.

Immagine di repertorio del campo al Bione
Il consigliere Giacomo Zamperini ha invece proposto un’interrogazione sul tema “Sicurezza e controllo sul degrado ed il rispetto delle regole in città”, a partire da alcune domande che secondo il suo giudizio non avrebbero avuto una risposta soddisfacente nel consiglio comunale della scorsa settimana. Le questioni riguardavano da un lato i sottopassi della città (“abbandonati e pericolosi, con problemi di sicurezza, degrado e fruibilità”) e dall’altro il campo informale presso l'area spettacoli viaggianti.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha chiesto dunque informazioni sulla gestione dei sottopassi, per poi domandare “quali interventi sono in programma per agevolare lo sgombero del Bione? Quali iniziative per tutelare il decoro urbano? Le persone che vivono lì sono regolari rispetto alle norme di legge? Percepiscono il reddito di cittadinanza?”.
Sulla prima questione è stata ancora l’assessore Sacchi ad intervenire, ripetendo le stesse risposte fornite nelle due ultime commissioni: “Il sottopasso di Rivabella è stato attenzionato da subito, le chiavi del montascale non sono mai mancate, ma sono dovuti intervenire più volte i tecnici perché spesso viene manomesso il motorino, il ripristino è sempre tempestivo. Per quelli del Lungolago la precedente amministrazione aveva sottoscritto un contratto triennale con la cooperativa DueMani, con decorrenza da gennaio 2019, che prevede la custodia e la pulizia dei bagni nel periodo estivo. Nel nuovo progetto per il water front proposto dallo studio Viganò, è prevista viabilità a 30 chilometri all’ora su tutto il lungolago, quindi il sottopasso non servirà più, anche in considerazione del fatto che ci sono due bagni pubblici nelle vicinanze, in viale della Costituzione e in vicolo Granai”.  

L’assessore Emanuele Manzoni ha fatto chiarezza rispetto alle persone - cittadini italiani di etnia Sinti - che vivono nel posteggio del Bione dal 2003: “Dalla scorsa primavera abbiamo preso in carico la situazione, viste le condizioni di estrema fragilità di queste famiglie, e con il supporto della Fondazione Somaschi che ha grande esperienza in questo campo abbiamo elaborato un approccio basato sulla tutela e il rispetto dei diritti, l’impegno a mettere in campo tutte le azioni possibili per realizzare percorsi inclusivi e l’obiettivo del superamento dell’insediamento. Abbiamo condiviso un percorso con le persone interessate, non ci sarà nessuno sgombro ma un percorso di accompagnamento per lasciare il campo. Questo metodo che ci siamo dati, è quello che riteniamo più idoneo ad accompagnare le vulnerabilità presenti sul territorio. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, si tratta di informazioni riservate che non si possono divulgare e non è nemmeno opportuno farlo”.
Il sindaco Mauro Gattinoni ha aggiunto che la situazione al Bione non è un campo formale bensì un semplice posteggio e che al Comune competono solo i controlli periodici di natura amministrativa su persone e automezzi. Non soddisfatto della risposta Zamperini: “Se un cittadino di Lecco domani volesse andare lì a vivere in una roulotte potrebbe farlo o no? Se il Comune non fa controlli crea cittadini di serie A e di serie B”.
Come fosse un gran vantaggio vivere posteggiati in una roulotte.
M.V.
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