Lecco perduta/298: quando la festa di San Nicolò ebbe inizio a Macerata

Sono passati vent'anni da quel dicembre 2001 quando la festa cittadina di San Nicolò ebbe un'eccezionale "prologo" nella lontana città di Macerata. Venne, infatti, organizzata, con la regia del sindaco Lorenzo Bodega, la visita di due giorni di un gruppo autorevole di lecchesi nel capoluogo di provincia marchigiano.

Il sindaco Lorenzo Bodega consegna la civica benemerenza di San Nicolò al primo prefetto di Lecco, Giulio Marcellino

Perché la visita a Macerata distante quasi 500 chilometri? Il motivo era dovuto al fatto che nella solennità del patrono San Nicolò, che quell'anno si svolse il 9 dicembre al Teatro della Società di piazza Garibaldi, Giulio Marcellino, primo prefetto nella nuova provincia di Lecco e, in tale veste poi a Macerata, avrebbe ricevuto la civica benemerenza di San Nicolò. Marcellino volle invitare a visitare Macerata un gruppo di lecchesi, conoscendo una città capoluogo di circa 50.000 abitanti, in amena posizione su un colle fra le valli dei fiumi Chienti e Potenza, nota per il suo Sferisterio, splendida arena coronata da un maestoso colonnato e da un poggio a gradini, costruita nel 1829.
La partenza verso Macerata avvenne con la "faticaccia" di una levata notturna alle ore 5 ed un viaggio in bus con la prevista durata di sette ore. Il commento dei partecipanti al rientro a Lecco, comunque, fu unanime nel dichiarare "Ma ne è valsa la pena".

Il primo presidente della provincia di Lecco, Mario Anghileri

Chi erano i partecipanti al viaggio verso Macerata? Il numeroso gruppo, guidato, come già detto, dal sindaco Lorenzo Bodega, vedeva rappresentanti del Consiglio Comunale, di associazioni e realtà cittadine, vi erano l'assessore Pinuccio Castelnuovo, il consigliere Luciano Colombo, il presidente della provincia Mario Anghileri con l'assessore Gianmario Macchi, il segretario comunale Mario Moschetti, nativo di Macerata, il prefetto Giuseppina Di Rosa, Serena Selmin, consorte del questore, la presidente della Croce Rossa, Giovanna Brambilla, Piero Fiocchi, il cardiologo Mario Bossi, la prof. Piera Recalcati, l'imprenditrice Lucia Manzoni, ed ancora Giuseppe Torti, Elena Vaccheri, Roberta Butta, Romano Troiani, Gianni Isella, Luigi Baggioli, Dante Cariboni, Giorgio Pastorino, Marco Cariboni, Nico Miraglia, ed altri.

Mario Moschetti, segretario comunale, assessore a Lecco, nativo di Macerata

A Macerata i lecchesi giunsero nella mattinata di sabato e, dopo un primo incontro di cordialissimi saluti, hanno proseguito per la vicina abbazia cistercense di Fiastra, dove hanno anche pranzato nella foresteria del complesso monastico. Nel pomeriggio hanno visitato, tra l'altro, il palazzo della Prefettura, già sede della delegazione pontificia nei quattro secoli trascorsi dalle Marche sotto il dominio temporale della Chiesa. Nell'immenso salone delle feste si è svolto l'incontro conviviale che ha visto uniti Macerata e Lecco. Sono intervenute le maggiori autorità di Macerata, dal sindaco al presidente delle provincia, al rettore dell'università al presidente dell'unione industriali. Era presente alla serata la contessa Anna Leopardi, discendente dal famoso poeta di Recanati. Nella mattinata di domenica la comitiva lecchese raggiunse Recanati, visitando il palazzo che si spalanca sulla piazzetta del famoso "Sabato del villaggio" e verso il colle de "L'Infinito".

Il salone d'onore della Prefettura di Macerata, dove ha avuto luogo
l'incontro ufficiale della città marchigiana con la delegazione di Lecco

La partenza per il ritorno a Lecco è avvenuta nel pomeriggio di domenica, dopo un incontro conviviale d'addio e di arrivederci presso un ristorante di Macerata. Il prefetto Marcellino e la consorte, ricordano i lecchesi presenti, erano veramente commossi per aver ricevuto la visita dei massimi rappresentanti di una città come quella di Lecco rimasta fortemente presente nel loro cuore.
A.B.
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