Calolzio: l'Ist. Rota dice NO alla violenza sulle donne con tre piante

"Piantala o te la pianto!". Questo il nome del progetto avviato ieri, 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, dall'Istituto "Lorenzo Rota" di Calolzio. L'obiettivo è quello di dare vita a un percorso che, partendo dal concetto di violenza, si muova verso quello dell'amore: per questo nel cortile della scuola saranno messe a dimora alcune piante, che giovedì i ragazzi - ancora "sparsi" tra la sede centrale, il Monastero del Lavello e l'Oratorio a causa dei lavori in corso nel plesso - si sono occupati di abbellire con alcuni pensieri, mostrando anche un video sul tema.



"La pianta che cresce in relazione al mondo, la pianta come simbolo di creatività e riscoperta della donna, che dona l’ossigeno così come la donna dona la vita. Con le sue radici può andare in profondità e con i suoi rami toccare il cielo. E’ forte, duttile e capace di offrire frutti, di essere flessibile e piena di grazia. Mi piego ma non mi spezzo, ci dice la pianta; in una dimensone di forza tutta declinata al femminile": questo il messaggio trasmesso agli studenti, come spiegato dalla Prof.ssa Annesa Elia, collaboratrice del DS e docente di sostegno.
"Sulle piante che abbiamo posizionato all’ingresso delle attuali tre sedi dell'Istituto abbiamo deciso di far crescere fiori e frutti dal profondo valore simbolico, testi e disegni della poetessa Rupi Kaur, che da sempre racconta la straordinarietà di ogni donna, insieme a immagini di opere d'arte antica e contemporanea che raccontano l'universo femminile e il suo rapporto con quello maschile" prosegue la Prof.ssa Valeria Valsecchi, docente di italiano e storia. "L'invito rivolto a tutti gli studenti è stato quello di cogliere uno di questi preziosi frutti, farne tesoro, condividerlo e lasciar germogliare a loro volta un nuovo pensiero. Per stimolare la riflessione sulla tematica, l'Istituto ha indetto anche un concorso letterario chiedendo ai ragazzi di produrre un testo in prosa o in versi. Gli elaborati saranno premiati nel momento in cui le piante verranno messe a dimora nel giardino dell’Istituto; insieme, alberi e opere degli studenti daranno nuovi frutti capaci di nutrire anima e corpo di tutti noi. Agli autori di quelli migliori saranno consegnati buoni per l'acquisto di libri".



"Crediamo che una giornata come questa possa avere un valore immenso per i nostri ragazzi e per tutti gli adulti che si muovono nel mondo della scuola" aggiunge la Prof.ssa Elisa Foti, referente BES e docente di sostegno. "Abbiamo cercato di offrire loro tanti piccoli germogli, per un dialogo comunitario all’interno di ogni singola classe e non solo, nella speranza che possano essere spunti di riflessione per la loro crescita in generale e per la costruzione di un’identità che sposi la pace, la complessità, la ricerca di verità come unica arma per il confronto e ripudi la violenza e la prepotenza, strumenti delle persone deboli e insicure. Tanti sono i legami tra il mondo femminile e quello della pianta: forse uno tra i più congeniali al nostro scopo è il linguaggio che accomuna l’universo vegetale e quello della donna, la capacità del “mettere in comune”, dello stare a lato per guardare da altri punti di vista, la modalità della condivisione, dunque, a scapito della competizione. Abbiamo sempre più bisogno di un’educazione sentimentale che dia parole ai nostri ragazzi: faccia loro cogliere emozioni, vissuti, sentimenti di altri e li renda partecipi delle vite altrui, facendo loro riconoscere una carezza da un pugno, perché di questo si tratta".



"La violenza sulle donne può essere contrastata solo con azioni che coinvolgono l’intera comunità mediante campagne di sensibilizzazione, informazione e prevenzione nelle agenzie formative. Ed è proprio la scuola uno dei luoghi privilegiati dal quale possono partire progetti, perché qui siamo di fronte a un problema strutturale e culturale, che va trattato e affrontato con una particolare attenzione, sensibilizzando le persone su questo argomento, a cominciare dagli adulti del futuro, cioè dai più giovani" conclude il Dirigente Dott. Maurizio Canfora. "La violenza sulle donne è un fenomeno molto articolato, sia sul piano qualitativo quanto su quello dell’estensione, perché non conosce limiti anagrafici, di etnia, di cultura, di professione e di ceto sociale. È evidente che le azioni da mettere in campo per contrastarlo non possano limitarsi a misure repressive: anzi, il loro intensificarsi è segno di parziale fallimento. Occorre una specifica azione educativa, che, a partire dalla scuola, faccia percepire che la violenza in genere, intesa come forma di abuso di potere e controllo, e in particolare sulle donne, in nessun caso può essere concepita come strumento di relazione e di soluzione dei conflitti interpersonali. L’Istituto “Lorenzo Rota” ha ritenuto di celebrare la Giornata mondiale 2021 stimolando la riflessione dei propri allievi su questo annoso e delicato tema: per far loro percepire che la violenza sulle donne – non solo fisica – non può essere mai associata a una situazione di “normalità”. E come in ogni campo dell’educazione dei giovani, val la pena di ricordare l’aforisma di Sant’Ignazio di Antiochia: “Si educa molto con quel che si dice, ancor più con quel che si fa, ma molto di più con quel che si è”".
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