Con i sindacati un evento con le scuole contro la violenza sulle donne

Giovedì 25 novembre alle ore 9.00, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, CGIL, CISL e UIL di Lecco, insieme ai sindacati pensionati SPI Cgil, FNP Cisl e UILP, organizzano un’iniziativa presso la Sala Ticozzi di Lecco.
L’appuntamento, a cui parteciperanno diverse classi degli istituti superiori della città, prevede la proiezione del film “La fuga di Teresa” di Margarethe Von Trotta. La pellicola indaga in profondità i temi legati alla violenza sulle donne, cercando di scoprire le ragioni, le cause, le aberrazioni mentali e le distorsioni che portano ancora oggi a considerare le donne corpi da usare, da sottomettere e da "possedere" al pari degli oggetti. Seguirà quindi un dibattito, moderato dalla giornalista Katia Sala, durante il quale si confronteranno la Prof.ssa Maria Grazia Zanetti (Telefono Donna Lecco), la Prof.ssa Irene Pellizzone (Professoressa associata in Diritto costituzionale e cofondatrice dell'Osservatorio Violenza sulle donne) e la Dott.ssa Stefania Cusatis (Vice Ispettore Squadra Mobile di Lecco).
Con questa iniziativa, le Organizzazioni sindacali intendono mantenere alta l’attenzione su di un fenomeno che nel nostro Paese mostra numeri da emergenza. Per questo, è necessario che tutti i soggetti istituzionali, di rappresentanza sociale e del mondo politico-economico facciano fronte comune per mettere in campo azioni concrete di contrasto alla violenza sulle donne. Azioni che necessariamente devono passare dalla promozione della parità di genere e della cultura del rispetto, ma che non possono tralasciare il sostegno a tutto campo, quindi anche economico e lavorativo, alle vittime che intraprendono percorsi di denuncia.
Tutti gli ambiti del vivere quotidiano devono essere coinvolti nella lotta contro gli abusi sommersi: in primis la scuola, fondamentale per l’insegnamento della non-violenza e del rispetto di genere, ma anche per il monitoraggio delle fragilità familiari; il mondo del lavoro, che deve porre in essere strumenti utili per l’autonomia economica delle donne, promuovere la parità e contrastare l’infido fenomeno del mobbing; le istituzioni, a cui spetta il compito di sostenere lo sviluppo di progetti che accompagnino le donne in difficoltà, creando intorno a esse una rete di protezione per un territorio che si “prenda cura” di chi subisce violenze.
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