Lecco: dalla prima elementare non tagliava i capelli, ora a 15 anni uno zac deciso per donare la sua chioma a chi è malato
Non tagliava i capelli dalla prima elementare. Per nove anni solo qualche spuntatina e, forbici alla mano, la cura – in autonomia – di quella frangetta che adesso non vede l'ora di eliminare. Sabato pomeriggio uno “zac” deciso. E festoso. Gaia Riccobene, quindicenne di Lecco, studentessa del Bertacchi – indirizzo Scienze umane base – si è presentata dalla parrucchiera con un intento preciso: cambiare look per... una nobilissima causa.
I capelli di Gaia prima del taglio: 80 cm dalla cute
Raggiunti gli ottanta centimetri di lunghezza - di un bellissimo color biondo cenere con sfumature naturali da far invidia a chi tra shatush e colpi di sole prova invano a ravvivare la propria chioma – ha deciso infatti di tagliare i capelli per donarli ad un'associazione che realizza poi parrucche per pazienti oncologici. “I miei ricresceranno, per tante persone non è così. Almeno nell'immediato” la leva che ha portato la giovanissima a maturare una decisione non da tutti. “Ci avevo già pensato lo scorso anno ma non ero così convinta e ho aspettato. Anche perché avevo provato a cercare da sola in internet a chi rivolgermi ma non avevo trovato nulla di sicuro: non avendo una conoscenza diretta temevo di incappare in una truffa. Così ho chiesto aiuto alla professoressa Valeria Cattaneo con cui avevo già parlato di questa idea e si ricordava di aver letto un articolo su una ragazza che aveva fatto la stessa cosa. Ho preferito fidarmi di lei, per non sbagliare”.
Sopra la preparazione, sotto il taglio
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Anche perché lavare e “conservare” una simile criniera chiedeva tempo e impegno, tra shampoo, maschera, prodotto per evitare la formazione di nodi e un “phonaggio” infinito capace di rubare anche 30 – 40 minuti ogni volta per un risultato che mettesse al sicuro dall'insorgere di dolorini da umidità dopo quelli legati al “peso” stesso della chioma sul collo. “Prima del lockdown facevo anche uno sport di lotta a terra: nonostante le trecce mi si impigliavano da tutte le parti” racconta sorridendo la lecchese, aggiungendo anche di aver sempre dormito con i capelli lasciati cadere oltre la testata del letto per poter riposare senza... interferenze.
Gaia con in mano le ciocche che saranno donate
Prima e dopo lo “zac” nessun ripensamento. “In trentacinque anni che faccio questo mestiere ho visto poche persone felici come te per un taglio” l'ammissione della parrucchiera, a sua volta orgogliosa di essersi prestata a un'iniziativa non così comune.
Durante la realizzazione dell'acconciatura scelta
A lavoro finito. Sotto con la parrucchiera
Alice Mandelli