Casargo: si è aperta la 30esima edizione della Mostra regionale della Capra orobica. Le storie dei giovani allevatori della Valle

Il giorno più atteso è arrivato. Si è aperta questa mattina la trentesima edizione della Mostra regionale della Capra Orobica in quel di Casargo.

Controllo del green pass e rilascio del timbro di partecipazione con relativo braccialetto: due passaggi preliminari, veloci e indolore, e poi via libera all'ingresso nell'area espositiva, per la gioia degli esperti del settore ma anche dei più piccoli che, seppur con occhi diversi, posso godere della bellezza degli esemplari partecipanti alla competizione.
350 gli ovicaprini “iscritti”, 100 in più dell'edizione del 2019, l'ultima prima dello stop imposto dalla pandemia per lo scorso anno.

Lorenzo Colombo

Questa mattina i primi ad arrivare sono gli allevatori dell’Alta Valsassina e della Valvarrone. Tra di loro Lorenzo Colombo, 34enne di Pagnona che aiutato dalla famiglia, gestisce un allevamento di 120 capre e 3 vacche da latte. La giornata lavorativa di Lorenzo inizia con la sveglia alle 4 del mattino per mungere le mucche. “Dopo aver accudito gli animali vado al lavoro – racconta  – Sono dipendente di una ditta edile di Premana. La sera quando torno si ricomincia. Devo dire che in tutto questo sono aiutato dalla mia famiglia: moglie, papà, mamma, sorella e cognato. Durante l’estate le capre stanno in alpeggio, nella località Bocc, sopra Pagnona. Da quando esiste questa mostra io ho partecipato: mio nonno Alfredo fu uno dei promotori, insieme a Fermo Maffei. Siamo sempre stati in ottimi rapporti con Fermo, ancora adesso le sue capre durante l’estate sono con le mie” prosegue il giovane allevatore. Ogni animale di Lorenzo ha un nome, oggi ha portato una quindicina di capi. Tra questi il becco Ares, esemplare adulto di 3 anni dal mantello striato “marino”. Con lui la capra Camilla, di 5 anni, la più anziana dell’allevamento.

Giacomo De Battista

Simone Galluzzi, 23enne di Casargo, possiede con la famiglia un allevamento di 22 capre e una quindicina di bovini, durante il giorno lavora in Valle e al ritorno a casa aiuta la famiglia ad accudire gli animali. Questo per lui è il primo anno che partecipa come allevatore con 6 animali iscritti alla mostra.

Guido Acquistapace

Alla manifestazione partecipano anche i ragazzi di Caprecolo. Di buon mattino è arrivato a Casargo  il casaro Giacomo De Battista, 23enne di Premana, che un allevamento con 20 capre, una parte acquistata da una donna del suo paese che “a causa di alcuni acciacchi non riusciva più ad occuparsi di loro. Così avendo la passione per questi animali, ho deciso di acquistarli e  a quelli ne ho aggiunti poi altri, alcuni nati in allevamento e altri portate da fuori”.

Il gruppo di Pagnona

I gemelli Muttoni di Casargo, Giacomo e Lorenzo, 83 anni

Giacomo da quando ha 3 mesi trascorre le sue estati sugli alpeggi di Premana: la sua prima volta a Barconcelli nella baita di famiglia e adesso a Caprecolo, dove da alcuni anni fa il malgaro con alcuni bovini e le capre degli amici. “Dal 2 novembre ho iniziato il lavoro come fabbro, a Premana, ma nei 3 mesi estivi tornerò a Caprecolo ad occuparmi degli animali”.

I ragazzi di Caprecolo

Con lui gli amici di sempre, Simone Galluzzi di Casargo e Cristian Fazzini, Sarah Morandini e Guido Acquistapace di Crandola Valsassina. Quest'ultimo, 35 anni, fin da piccolo ha partecipato come spettatore o accompagnatore degli animali del nonno alla mostra, la sua passione per gli ovicaprini lo ha portato ad aver tutt’oggi un allevamento di 11 capi, tra loro il capobranco Luciano, becco di 2 anni dal mantello nero fulvo e la capra più anziana del gregge, un esemplare di ben 9 anni.

L’amicizia tra questi ragazzi è nata prima di condividere la passione per l’allevamento delle capre, tra di loro non esiste la rivalità dell’avere l’animale più bello o quello che vince più premi in questa manifestazione. Sono uniti dallo spirito di partecipare per portare avanti una tradizione che è iniziata 30 anni fa con il “nonno” Fermo e che proseguirà con loro.

Rita e Sarah

Questa due giorni di Casargo è anche l’occasione per ritrovare altri allevatori che giungono dalla Valtellina e dal resto della provincia di Lecco, con cui negli anni scorsi si sono conosciuti e hanno portato avanti dei bei legami di amicizia. Appuntamento fisso per loro, dopo aver terminato le operazioni di sfilata con gli animali, è l’aperitivo del Cavrer, al bar Tashi Delek per gustare piatti tipici. Rituali che tornano a ripetersi acquisendo ulteriore valore dopo i mesi di distanziamento imposti dalla pandemia. E dunque che Mostra della Capra Orobica sia...
Moira Acquistapace
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