Casargo: Fermo 'inventò' la mostra della capra orobica, ora a 94 anni alleva... Draghi

i respira aria di Capra Orobica a Casargo: gli alloggi che ospiteranno gli animali sono pronti, gli spazi espositivi pure. Quest’anno la tradizionale mostra che nel 2020 ha subito il fermo a causa della pandemia si farà. E sarà l'edizione numero 30. Non si può, quindi, fare a meno di parlare di chi tre decenni fa ideò la manifestazione.

Fermo Maffei

Tra questi il signor Fermo Maffei: insieme ad altri conoscenti nel lontano 1990, quando si cominciava a parlare di presidio Slow Food Capra orobica per la valorizzazione della filiera di questa razza autoctona e dei formaggi prodotti con il suo latte, decise di dare la giusta importanza agli ovicaprini che ancora "in quegli anni riempivano ogni stalla di Casargo. Io - racconta l'anziano - ne possedevo una cinquantina, i miei amici che con me hanno pensato alla mostra pure. Tutti qui avevamo delle capre”.
Una bella iniziativa la vostra, soprattutto se si pensa che in montagna i lavori agricoli sono più pesanti per la mancanza di macchinari, tutto un tempo si faceva a mano.
“Si, il fieno veniva portato con il gerlo e la mungitura era fatta a mano. Il latte delle mucche era conferito alla latteria e quello di capra o era venduto in bassa Valsassina oppure ognuno nella propria abitazione lo trasformava in caprino”.
Ha sempre fatto l’allevatore?
“Si, sempre. Fino al 2007 quando è morta mia moglie, avevo 20 mucche e 50 capre, poi pian piano ho diminuito gli animali. Un tempo in estate con gli animaliandavamo in alpeggio e in inverno ci spostavamo come i bergamini verso la Brianza. Oggi possiedo ancora 7 capre”.
Ha portato le sue capre alla mostra subito il primo anno?
“No, io ho partecipato nel 1997 ed ho vinto il primo premio per il becco più bello”.
Partecipa anche a questa edizione della mostra?
“No, l’ultima volta ho partecipato nel 2019, quest’anno non mi sono iscritto. Ho 94 anni, è giusto che partecipino i giovani”.

E proprio gli allevatori più "freschi" spesso chiedono consiglio a Fermo se i loro animali hanno problemi di salute. Del resto l'uomo a Casargo e in alta Valsassina è conosciuto da tutti e si è meritato l'affettuoso appellativo di "nonno" .
Con orgoglio l'ultranovantenne si mette in posa con il suo becco di nome Draghi. Un nome che dice già tutto. “E’ nato quest’anno, è un bell’esemplare”, commenta il casarghese.
Nella stalla con il caprone ci sono altre 4 capre e altre due “vado a prenderle da un amico che le ha portate a Casargo dall’alpeggio, erano rimaste lì”. Fermo indica il suo apecar rosso. “A luglio del 2022 mi scade la patente, speriamo nel rinnovo” dice. Saluta, sale a bordo del motocarro e si dirige a recuperare i suoi animali.

M.A.
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