E' arrivato il nuovo Procuratore. E' il dottor Ezio Domenico Basso. 'Volevo provare un'esperienza nuova, Lecco tappa di crescita'

Da martedì scorso ha preso possesso dell'Ufficio e la sua stanza, al quinto piano del Palazzo di Giustizia di Corso Promessi Sposi, già... parla di lui, condensando tra scrivania, mensole e pareti affetti e passioni. L'atteso nuovo Procuratore è arrivato. Dopo 5 anni, 9 mesi e qualche giorno trascorsi in quel di Oristano, torna sulla terra ferma il dr. Ezio Domenico Basso, 57 anni ancora da compiere. Un dato anagrafico che già tradisce una certezza: Lecco non sarà la sua ultima destinazione. Se infatti il traguardo della pensione è fissato allo scoccare dei 70 anni e ogni magistrato può rimanere al vertice della Procura a cui è assegnato per non più di otto anni, è presto calcolato che per lui ci sarà “un altro giro, un'altra corsa”. Assicura però di aver voluto, fortemente voluto, un incarico in Lombardia, sbaragliando poi la concorrenza di altri 14 pretendenti per il posto a Lecco. Procura, dunque, la nostra, disastrata quanto a organico, ma che, a quanto pare, ancora fa gola.

Il Procuratore dr. Ezio Domenico Basso

“Volevo provare un'esperienza nuova” ammette, aggiungendo un “mi ha sempre professionalmente intrigato” riferito proprio all'iniziare avventure in realtà differenti. Oristano inclusa. Lecco dunque sarà per lui “una tappa di crescita professionale”. Ci arriva dopo aver maturato, a ritroso, anzianità appunto in Sardegna ma prima ancora a Vercelli, Saluzzo, nella sua Mondovì e a Torino dove ha lavorato per quattro anni il dr. Raffaele Guariniello occupandosi con lui dei casi Di Bella e Pantani ma anche di malattie professionali – amianto e rumore –  tema su cui in quegli anni – siamo tra il 1994 e il '98 –  la Procura del capoluogo piemontese spiccava a livello nazionale. Del quadriennio all'ombra della Mole, da buon juventino, conserva poi una serie di palloni da calcio autografati, già posizionati in ufficio, con due coppe vinte in gioventù sciando. Un amore, quello per la discesa libera, evidenziato anche dalle stampe appese alle pareti.
Nel paese d'origine della famiglia il dr. Basso è poi Gran Maestro della Confraternita dei Cavalieri della Raschera e del Bruss di Frabosa Soprana, formaggi. Un impegno “per svuotare il cervello dal lavoro”. Sposato e padre di due figli ormai grandicelli, vivrà sul territorio da solo, facendo il pendolare verso casa nei fine settimana, avendo scelto con la consorte, già dal periodo a Oristano, di non sradicare i ragazzi dall'ambiente in cui sono cresciuti.
Dal 2014 vive sotto scorta, dopo un attentato incendiario subito presso la sua abitazione a Mondovì.  “Ormai sono abituato, anestetizzato più che altro dopo sette anni e più, ininterrottamente” spiega, ammettendo come tale forma di protezione rappresenti chiaramente “una limitazione della libertà personale mia e dei miei famigliari perché negli spostamenti siamo limitati. Ma uno se ne fa una ragione, se non ti abitui scleri”.
La prima impressione su Lecco? “E' una città che sto imparando a conoscere: non ho ancora avuto modo di apprezzare le sue bellezze” dice, citando i pochi giorni trascorsi dal suo arrivo e le varie incombenze legate al trasferimento. “Ho già intuito la sua grande eleganza e quell'ordine che in Sardegna non c'era per altri motivi”.
“Positive” anche le prime sensazioni a Palazzo. Ovviamente la situazione a livello d'organico è oggettivamente critica e al momento è destinata ad aggravarsi con la partenza per Torino del sostituto Paolo Del Grosso, “mente storica di questa Procura”. Ma – ha puntualizzato il dr. Basso - “sento molto la vicinanza della Procura generale” citando le rassicurazioni già avute circa eventuali nuove applicazioni di PM da fuori e l'indizione di un nuovo concorso che potrebbe portare un altro Mot – dunque un giovane magistrato – anche a Lecco. Confermato poi il rientro in servizio, con il nuovo anno, della dottoressa Giulia Angeleri, portando a tre il numero dei sostituti su cui potrà contare. “Ho riscontrato grande disponibilità dei colleghi e del personale, che vedo essere molto motivato. Non è un qualcosa di scontato. Vedo persone che vengono e propongono, mentre di solito si deve sempre chiedere e magari non una sola volta. Il clima mi è sembrato dunque positivo e costruttivo, anche se le difficoltà ci sono”. Le condizioni per continuare a far marciare la macchina ci sono. E anche l'arretrato, pur dopo un anno trascorso senza un Capo, “non è drammatico”. “L'importante – chiosa il Procuratore – è non lasciare le cose ferme. Dove si possono risolvere situazioni, inutile lasciarle lì. Se un problema c'è il modo peggiore per affrontarlo è non affrontarlo”.
A.M.
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