Mandello: un assegno scoperto e un documento 'tarocco' portano in aula un 59enne

Il Tribunale di Lecco
Il 14 novembre 2014 in un negozio di Mandello entrò un uomo, mai visto prima dalla commessa, che, a colpo sicuro, chiese di poter acquistare un erogatore d'ossigeno per immersioni di una determinata marca, per una spesa complessiva di 495 euro. Al momento del pagamento chiese alla venditrice di poter staccare un assegno e questa, previo assenso telefonico del suo titolare, ritirò il titolo, non prima però di aver fotocopiato - a garanzia - anche la carta d'identità del cliente.
Per quell'episodio quest'oggi Domenico B., classe 1962, residenza in Svizzera, si è trovato a processo. L'assegno, portato all'incasso, risultò infatti non più in corso di validità, come raccontato dall'operante della stazione carabinieri di Mandello che a suo tempo raccolse la querela dell'esercente, arrivando poi a identificare l'odierno imputato, dalle generalità differenti rispetto a quelle indicate sul documento esibito alla commessa "fregata". La carta d'identità arrecava infatti i dati di un cittadino residente fuori provincia che aveva già sporto denuncia di smarrimento. Su suggerimento dei colleghi di Brescia, però, i militari mandellesi hanno provato a esibire alla vendrice del negozio preso di mira la foto di altro soggetto - il signor Domenico B. - già attenzionato da loro dopo essere stato controllato in auto proprio con il soggetto la cui carta di identità, pur con foto alterata, era stata lasciata a garanzia della genuità dell'assegno incriminato. Messa dinnanzi a più immagini, la donna effettivamente indicò in quella dell'imputato come il suo "truffatore". Tutto chiaro? Mica tanto, visto che oggi in Tribunale qualche dubbio è stato insinuato, complice anche l'ampio lasso di tempo trascorso dal fatto all'avvio del processo e la produzione di fotografie non così facili da interpretare. Si torna in Aula il 18 gennaio per il completamente dell'istruttoria.
A.M.
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