Lecco, presidenza del consiglio: per il PD tre i papabili, il prescelto sarebbe Nigriello


Roberto Nigriello. Sembrerebbe essere lui il candidato a sostituire Francesca Bonacina quale presidente del consiglio comunale. Perché seppur tutti i riflettori siano ora puntati sull'ex sede della Banca Popolare, a Palazzo Bovara c'è da risolvere anche il "problemino tecnico" innescato dalla decisione dell'attuale maggioranza di cambiare strada nella scelta del nuovo Municipio e dunque l'uscita di scena, a passo deciso, dopo 11 anni in politica, della campionessa di preferenze personali tra le fila del centrosinistra nell'ultima tornata elettorale.
Una sola cosa parrebbe essere certa. La presidenza, secondo gli accordi interni alla coalizione presi ancor prima dell'apertura delle urne, spetta al PD. E sul banco dem c'è poco da sfogliar verza. La schiera dei papabili sembrerebbe essere ridotta a una triade di nomi, ironia della sorte tutti  tre legati al passato "briviano" proprio come la Bonacina. Ma si sa, per ricoprire un tale ruolo un minimo di esperienza serve (forse). Comunque in lizza ci sono: Vittorio Campione, Anna Sanseverino e Roberto Nigriello, con quest'ultimo dato per favorito. Trent'anni compiuti giusto qualche giorno fa, da sempre residente a Pescarenico, l'aspirante avvocato tra il 2015 e il 2018 è stato consigliere comunale per il PD, entrando poi in Giunta come assessore allo Sport dopo il rimpasto di metà mandato della Giunta Brivio bis. Attualmente è capogruppo. Una carica quest'ultima che, se dovesse diventare davvero Presidente del consiglio comunale, potrebbe cedere... a uno degli altri due papabili. Oppure “all'ultimo arrivato” ovvero a Antonio Pattarini che si prepara a tornare in consiglio comunale quale primo dei non eletti per la surroga della Bonacina. Potrebbe essere lui a farsi carico del coordinamento della compagine dem, almeno per il tempo necessario per “tirare su” qualche giovane e tra quest'ultimi in pole c'è indubbiamente Pietro Regazzoni, classe 1997 e tanta voglia di fare.
Tornando alla Presidenza, salvo sorprese, si attende l'ufficializzazione del prescelto a breve. Poi il passaggio in consiglio dove, come già successo con la Bonacina, ci si aspetta già che la fumata bianca arrivi solo al terzo giro di votazioni, quando si abbassa il quorum per l'elezione, andando incontro agli scudi dell'opposizione di centrodestra.
A.M.
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