Lecco Mountain Festival prende il via con Andrea Vitali e ''La gita in barchetta''
Si tratta da un lato della vedova Cereda, rimasta sola con tre figlie dopo un matrimonio non così fortunato, e dall'altro di Assunta Sciacca, siciliana (come tanti abitanti di Bellano, immigrati dall'isola all'inizio degli anni Sessanta), malvista dai commercianti del paese per la sua attenzione al risparmio. Entrambe nutrono un forte desiderio di riscatto sociale per la vita sfortunata e le illazioni subite in paese, una speranza riposta in particolare nei figli. Niccolò, il figlio della signora Sciacca, sta per laurearsi in giurisprudenza e questo è motivo di fortissimo orgoglio per la madre, che già lo vede avvocato e "amministratore" della giustizia a Bellano, che per lei è tutto il suo mondo.
"E poi c'è il riscatto della bellezza" spiega Vitali. La vedova Cereda ha infatti tre figlie. Una prima che la donna proprio non sopporta, in particolare dopo che da giovanissima ha sposato un muratore ubriacone e i pettegolezzi sui litigi tra le mura domestiche dei due sono fonte di ulteriore umiliazione per la madre. La seconda figlia, Rita, è storpia e non fa altro che suscitare compassione nella madre. Vincenza è invece bellissima, come la donna da giovane, ed è lei la chiave del riscatto.
Nasce così un'intesa tra le due, alimentata da una "gita in barca" che per vedere la fioritura della azalee, che sembrava l'inizio di tutto e invece si rivela per la signora Scacca una degli ultimi e più alti momenti di gioia.