La storia del palazzo sede del Comune di Lecco da ben 93 anni

Anche l'attuale sede municipale di palazzo Bovara in piazza Diaz si trova al centro del "carosello" tra le nuove possibili variazioni di riferimento civico. Qualche notizia di storia può essere , quindi, opportuna.

Era il 13 aprile 1928 quando il re d'Italia Vittorio Emanuele III di Savoia arrivava a Lecco per inaugurare il nuovo municipio che "salutava" la nascita del grande Comune, ovvero della città che unificava le vecchie municipalità di Castello, San Giovanni, Rancio, Laorca, Acquate, Germanedo, Maggianico.
Costruito tra il 1843 ed il 1845 su progetto dell'architetto Giuseppe Bovara, come ospedale, l'edificio era rimasto tale sino al 1900, quando venne inaugurato il nuovo complesso di via Ghislanzoni, su progetto degli ingegneri Ongania e Mella.
Il palazzo divenne sede di uffici statali, del tribunale, e vide anche, per un certo periodo, la stazione cittadina dell'Arma dei Carabinieri poi, dal 1914 nell'attuale caserma di corso Martiri.

Panoramica del municipio nel 1959

Il municipio, nel 1928, lasciava la sede di via Roma, nel palazzo donato al Comune nel 1891. L'edificio era ricordato per le vicende della prima guerra mondiale 1915/1918. Veniva affisso all'albo pretorio il comunicato reso noto dal comando dell'Esercito italiano circa le operazioni sul fronte ed erano numerosi i lecchesi che si affollavano per la lettura. Era anche, purtroppo, il palazzo al quale, all'ufficio anagrafe, giungeva il terribile telegramma che comunicava il decesso di un giovane militare sul fronte dei combattimenti.
Tra il 1926 ed il 1928 il futuro nuovo municipio ha visto notevoli lavori di sistemazione su progetto dell'ing. Braccioni.
La cerimonia inaugurale è stata solenne e rappresentò anche l'unica visita ufficiale a Lecco di Vittorio Emanuele III. Il re era solo transitato, in precedenza, da Lecco la notte del 24 agosto 1915, effettuando una breve sosta di riposo, molto probabilmente presso l'hotel Croce di Malta, in piazza Garibaldi. Era diretto al fronte alpino dello Stelvio per incontrare i reparti combattenti sulla linea più avanzata della I^ armata. La "colonna" del re uscì da Lecco percorrendo la vecchia strada di Santo Stefano, oggi via Stelvio, mutilata nel tratto terminale oltre via dell'Abbadia.
Il 13 aprile 1928 il re giunse da Milano con treno speciale, alle 15.45, accolto dalle note della marcia eseguita dalla banda del 67° reggimento fanteria. Vittorio Emanuele inaugurò il palazzo e si affacciò al balcone centrale, salutando la folla sottostante. Il re raggiunse poi la zona Caleotto per ‘inaugurazione del nuovo istituto per la cura della tubercolosi polmonare, in via Tubi, oggi sede di uffici AST. Si portò successivamente al monumento ai Caduti sul lungolago, dove depose una corona d'alloro, ammirando il gruppo bronzeo dello scultore Giannino Castiglioni. Prima di far ritorno alla stazione ferroviaria per riprendere il treno verso Milano volle percorrere in auto il lungolago sino al monumento ad Antonio Stoppani, ammirando il paesaggio dello stesso in un pomeriggio di luminosa primavera.

Altra foto d'archivio del cortile centrale con porticato

Il palazzo di piazza Diaz è, quindi, sede municipale principale dal 1928. Sono trascorsi 93 anni. Sono passati podestà, sono arrivati i sindaci con la Liberazione e con la Repubblica. La denominazione della piazza antistante al generale Armando Diaz, il comandante vittorioso sul Piave, si deve al fatto che sulla facciata del palazzo è stato murato il bollettino della Vittoria (firmato Diaz), che prima era nella vecchia sede di via Roma a palazzo Ghislanzoni. All'interno del palazzo Bovara, nel cortile centrale del portico si trovano due lapidi storiche: la prima, inaugurata dal sindaco Luigi Colombo, è del 1958 e ricorda i 110 anni di Lecco città; la seconda è del 14 marzo 1976, inaugurata dal sindaco Rodolfo Tirinzoni, e ricorda il conferimento della medaglia d'argento al valor militare per la lotta di Liberazione, presente alla cerimonia l'allora presidente della Camera dei Deputati Sandro Pertini, che due anni dopo sarà presidente della Repubblica.
Nei vasti sotterranei del palazzo, in particolare sotto l'ala della demografia, esistono ampi spazi occupati da tutti gli archivi dei Comuni del territorio lecchese confluiti tra il 1923 ed il 1924 in "Lecco centro", dopo la cancellazione degli stessi. Come noto la "Grande Lecco" ha inizio il 1° marzo 1924, data dalla quale i documenti anagrafici dei nati nel territorio indicano solo il Comune di Lecco.

A.B.
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