Lecco, Enaip: altro premio per il video degli studenti sulla pandemia
Nuovo riconoscimento per «Le parole rimangono negli occhi», il video-elaborato prodotto nella tarda primavera scorsa dalle classi terze del corso di Panetteria e Pasticceria dell’Istituto professionale Enaip di via Caduti Lecchesi a Fossoli sul tema della pandemia. Il progetto era inserito all’interno del concorso «La solitudine oltre l’isolamento», proposto dall’Associazione Internazionale «Giovani Idee»: la sfida era quella di accumulare like. Quanto a questo, gli studenti della scuola professionale lecchese hanno sbancato: il loro video ha raggiunto le duemila visualizzazioni e ha superato gli altri concorrenti quanto a numero di «reactions».
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«Il concorso – spiegano gli insegnanti – ha messo a confronto le storie vissute dagli studenti nei loro Paesi durante il lockdown, evidenziando le loro emozioni e i loro pensieri. La pandemia e la conseguente chiusura in casa hanno tenuto i ragazzi lontani dalle aule scolastiche, facendo perdere quella socialità fondamentale nel loro percorso di crescita e alimentando nuove fragilità. Proprio per questo la rielaborazione di quel periodo attraverso i linguaggi delle nuove generazioni è stata un’attenzione alla quale noi docenti abbiamo voluto dedicare alcuni mesi del nostro lavoro».
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Nella mattinata di giovedì 11, quindi, il Presidente dell’Associazione promotrice Pasquale Diana e il Consigliere Giuseppe Benigni hanno voluto incontrare i ragazzi per riconoscere loro i meriti, la creatività e il successo ottenuto dal video. Il progetto aveva preso il via dalla riflessione fatta dal corpo docenti in merito a quali azioni potessero essere individuate per tracciare un percorso didattico che consentisse di assorbire e superare gli effetti delle classi vuote, della solitudine, delle difficoltà legate alla DAD e della lontananza dai compagni.
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«E’ questa la domanda che ci siamo posti noi insieme ai nostri allievi – hanno continuato gli insegnanti -. Dalla riflessione sulle possibili risposte è nato questo video in cui le frasi e le parole scritte dai ragazzi si sovrappongono ai loro sguardi silenziosi: sullo sfondo, i suoni delle sirene delle ambulanze e della pioggia, a richiamare la tristezza del periodo. Una lettura semplice e coraggiosa delle varie situazioni, del modo in cui loro stessi hanno vissuto la pandemia: un contributo di idee pensato per superare le fragilità personali e acquisire comportamenti inclusivi e solidali».
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