Olginate, la scelta per la 2^C della maestra Alessandra Maggi: 'da oggi basta compiti'

Alessandra Maggi
Una scelta insolita e "coraggiosa", ma certamente ponderata e ragionata. Da quest'anno, "niente più compiti in 2^C". Lo ha deciso Alessandra Maggi, spumeggiante e preparata insegnante della Scuola Primaria di Olginate - dove di recente è stata anche eletta consigliere comunale -, che dopo tantissime giornate passate a stretto contatto con i bambini ha voluto provare a mettere in atto una "strategia" didattica inedita, dimostrando l'importanza di scardinare - almeno in alcuni casi - la logica del "si è sempre fatto così".
"I miei alunni stanno a scuola tutti i giorni dalle 8.30 alle 16" spiega la maestra. "È facile capire che spesso, tornando a casa e avendo i compiti da fare, diventa complicato organizzare il tempo libero e incastrare impegni diversi, senza che si debbano fare sacrifici o sessioni intensive di urla e ricatti genitoriali, ingozzando la merenda tra conticini e analisi grammaticali. Mi sono concentrata sulla mia classe e ho cercato di capire quale fosse lo scopo per me e per loro di dare e fare il compito. Ho dedotto che chi lo farebbe non ne ha bisogno; chi ne avrebbe bisogno non lo fa, perché magari a casa non trova un accompagnamento concreto e competente; chi invece non riuscirebbe a farlo, per il desiderio (del tutto legittimo) di privilegiare altre attività, verrebbe sostituito dai genitori, pur di assolvere a quell'impegno e non fare figuracce. Con questi presupposti, che senso avrebbe dare i compiti nella mia classe? Nessuno!".
Per la 2^C - ma in generale per tutta la Primaria di Olginate, dove lavora ormai da anni - la "maestra Ale" è un vero e proprio punto di riferimento: sempre apprezzata da bambini e famiglie, benvoluta da tutti grazie alla sua spontaneità e competenza, ha già presentato la sua idea a genitori e colleghi, lasciando a questi ultimi la possibilità di agire, per quanto di loro competenza, nella massima libertà.
"Io non torno indietro, ma naturalmente ciascuno può fare come meglio crede" prosegue Alessandra. "Mi rendo conto che la proposta può essere divisiva, ma le famiglie sembrano averla promossa. A loro, in cambio, ho chiesto solo un piccolo impegno: cercare di utilizzare il tempo dei loro figli per attività interessanti, per esperienze nuove. È stato bellissimo, per esempio, sapere che nei giorni scorsi una mamma ha portato il suo bambino al Duomo di Milano, salendo fino alla Madonnina. È importante capire quanto vale il nostro tempo. Qualcuno mi ha detto che magari, facendo così, gli alunni faticheranno di più una volta alle Medie: per me non dev'essere necessariamente così, e in ogni caso io lavoro alla Primaria, dove è fondamentale che i piccoli restino davanti alla realtà vera, diventando capaci e competenti oggi. Già dal prossimo anno, in terza, dovranno iniziare a studiare ma, per quanto mi riguarda, il compito - inteso come puro esercizio - non sarà più una cosa di cui dovranno preoccuparsi. Magari con il tempo cambierò idea, ma per ora sono più che convinta di questa scelta".
E una riflessione finale: "Credo sia inutile anche parlare del compito come strumento per insegnare ai bambini ad essere responsabili" conclude la maestra. "La responsabilità si impara dentro la vita vera, nelle cose che ci accadono quotidianamente, dentro e fuori la scuola, non grazie ai compiti".
B.P.
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