70 anni dall'alluvione del Polesine: a Lecco tre momenti per ricordare, il 17
Settant’anni sono trascorsi da quel 14 novembre 1951 quando una spaventosa piena del fiume Po travolse il territorio del Polesine, causando quasi un centinaio di morti e migliaia di sfollati senza tetto. La città di Lecco fu subito mobilitata in quelle operazioni di soccorso con la spedizione guidata dall’allora sindaco Ugo Bartesaghi e formata complessivamente da 42 volontari, in particolare da 17 pescatori e barcaioli con le rispettive attrezzature. La colonna partì dalla zona di piazza Era a Pescarenico con automezzi messi a disposizione da industrie lecchesi. La spedizione raggiunse il centro operativo di Cavarzere dove operò per una decina di giorni in condizioni di estremo pericolo, in un territorio sommerso da un'immensa distesa d’acqua, con abitanti che chiedevano disperatamente aiuto dai tetti delle case, dai rami degli alberi, dai tratti di argine che non erano stati demoliti e cancellati dalla furia tremenda del fiume.
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Le edizioni straordinarie del giornale radio RAI riferirono più volte della coraggiosa presenza dei pescatori di Lecco accanto ai gondolieri di Venezia, ai bagnini di Chioggia e di altre località marine e rivierasche. Il comitato di soccorso funzionante presso il palazzo civico di piazza Diaz registrava il gesto nobile di cittadini che portavano i loro risparmi per destinarli agli aiuti nel Polesine.
Lecco ricorderà il prossimo 17 novembre, con apposite manifestazioni, i 70 anni dall’alluvione. Di seguito la locandina delle iniziative:
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