Coro Alpino Lecchese: concerto per il 70°, Meregalli 'in pensione'

In programma a Lecco un concerto con l’ultimo canto per Enrico Meregalli, classe 1932 di Pescarenico, ma ora residente in via Polvara, a Belledo, che conclude una lunga presenza nelle file del Coro Alpino Lecchese. L'evento è quello fissato in occasione del 70° del gruppo: avrà luogo sabato 13 novembre, alle 20.45, nell’Auditorium della Casa dell’Economia e del Commercio.


Enrico Meregalli

Meregalli può ricordare di aver conosciuto il Coro nel lontano 1951 nei mesi della sua prima attività presso l’oratorio San Luigi di Lecco San Nicolò. “E’ nella mia memoria la sala delle prove, fissate al mercoledì – racconta l'89enne – in fondo al corridoio del palazzo, allora nuovo, che guardava sul campo di calcio. Ho dovuto, però, interrompere la presenza perché la sera coincideva con gli allenamenti della mia squadra di calcio, la Juventina di Pescarenico. Tuttavia, con i canti di montagna sono rimasto ancora di casa durante il servizio di leva al CAR di Arma di Taggia. C’era il maestro Piero Bon di Trieste, noto esperto di brani alpini, che radunava alcuni militari. Sono rimasto lì come forza minima per tutta la leva, e quindi ho continuato a cantare”.


Il Coro Alpino Lecchese nel concerto dei 25 anni al Teatro del Sagrato

Enrico Meregalli è tornato “in pieno” nel Coro Alpino Lecchese nel 1986. “Da allora – dichiara – sono sempre stato presente e ricordo in particolare il concerto di Roma, nella sala della Lupa, le trasferte in Sardegna e il gemellaggio con il complesso Campanile Basso di Molvedo, in provincia di Trento. Ho sempre in mente – prosegue Meregalli – anche la trasferta in Germania, a Stoccarda, dove siamo stati chiamati dalla radio nazionale negli studi locali per registrare brani alpini, che vanno ancora in onda oggi, alle 7.00 di ogni giorno, quando viene trasmesso “Buongiorno Italia”, notiziario riservato in particolare ai nostri connazionali che lavorano nel territorio. Ricordo anche la visita al grande complesso della Mercedes, i canti eseguiti nella mensa dell’industria e il successivo pranzo con tanti italiani presenti”.


Il presidente Antonio Maggi premia don Giuseppe Tagliabue

Enrico Meregalli si congederà dal Coro nella serata di sabato prossimo. Il programma del concerto prevede in apertura la proiezione di un filmato di 18 minuti, realizzato con Alessandro Milani, che raccoglie i momenti più significativi di un lungo cammino iniziato nel 1951 con il maestro Danilo Bertani, proseguito con Angelo Mazza, Francesco Sacchi e l’attuale Francesco Bussani. Il concerto prevede poi l’esecuzione di 18 pezzi con il repertorio alpino, tradizionale e popolare che ha sempre accompagnato il Coro lecchese.


Il presidente Antonio Maggi premia Riccardo Cassin

Un pensiero particolare sarà rivolto all’indimenticabile serata del 25°, nel 1976, presso l’allora Teatro del Sagrato, oggi rinnovato Cinema Aquilone. Parteciparono tutti i componenti del gruppo di cinque lustri prima, con don Giuseppe Tagliabue, che tornava nel suo oratorio dopo essere già da dieci anni prevosto di Mariano Comense; c’era come ospite d’onore l’immenso rocciatore Riccardo Cassin, che il giorno dopo avrebbe ottenuto il civico riconoscimento di San Nicolò, come lecchese benemerito. L’allora presidente del Coro Antonio Maggi consegnò targhe ricordo ai coristi fondatori e sempre presenti, fra i quali il noto musicista Walter Orsatti. Il vice sindaco di Lecco, Filippo Panzeri, che rappresentava l’Amministrazione comunale, distribuì medaglie, in particolare al cantore Gianfranco Sacchi, applauditissimo, perché nel Teatro del Sagrato era stato un alfiere della filodrammatica “Tullio Bianchi”, formata nel dopoguerra '45 da giovani oratoriani e da cooperatori del San Luigi.


Il vice sindaco di Lecco Filippo Panzeri premia il corista Gianfranco Sacchi

Una serata, quella del 25°, che il Coro Alpino Lecchese spera di poter ripetere prima della conclusione delle manifestazioni per il 70° nel rinnovato Cinema Teatro Aquilone, che è il vecchio Sagrato così carico di ricordi e di memorie per un sodalizio che nei primi decenni di attività è stato di casa proprio nel San Luigi e dove, all’inizio del Duemila, sembrava ormai cosa fatta il ritorno.
A.B.
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