Don Gianbattista Milani è prete da 50 anni: festeggiato dalla comunità di Villa S.Carlo

Esauriti tutti i posti a sedere, nel rispetto delle prescrizioni in tema di contenimento del coronavirus, qualcuno addirittura è rimasto fuori: tanti i parrocchiani che ieri, domenica 7 novembre, in occasione delle celebrazioni per il santo patrono, si sono voluti stringere attorno a don Gianbattista Milani, tornato a Villa San Carlo per ricordare insieme alla sua “gente” il cinquantesimo di ordinazione sacerdotale.

Don Gianbattista Milani

Don Paolo e Don Gianbattista

La statua del patrono

Mezzo secolo a servizio di Dio e del prossimo, “un periodo lungo e intenso nel quale è stato faro”,  come scritto nel messaggio letto a nome della comunità, degli amici e dei coscritti ripercorrendo le tappe del magistero del festeggiato, già vice parroco presso la parrocchia dei santi Vitale e Valeria in Acquate, occupandosi, nel periodo lecchese, dell'oratorio ma anche dell'insegnamento, in cattedra come professore di religione ma anche di filosofia, prima al liceo scientifico poi al classico.

Ed ancora la parentesi a Cremella fino al 1984, anno dell'arrivo a Villa San Carlo, come coadiutore, raccogliendo poi le redini della parrocchia, mantenute fino al 2001. Dalla piccola frazione di Valgreghentino il “salto” come prevosto a San Vittore in Milano, periodo in cui don Gianbattista è stato dunque anche cappellano del carcere, esperienza citata – emozionandosi – anche nell'omelia affermando convintamente che “Il Signore non risponde a quelli che contano ma chi è nella fragilità”. Nel 2015, infine, il trasferimento a Ballabio, dove è poi rimasto come residente.

Don Gianbattista con i suoi famigliari

Il festeggiato con i suoi compagni di leva. Sotto con don Paolo e i chierichetti

“Il valore della persona è indiscutibile” hanno rimarcato i suoi ex parrocchiani di Villa San Carlo, ripercorrendo gli anni trascorsi in paese, ai tanti sacramenti impartiti e alle tante persone aiutate nel loro cammino. “Per ciascuno è stato punto di riferimento”.
“Sono stato anche figlio” aveva detto poco prima lo stesso sacerdote commentando le Scritture, con riferimento proprio al suo cinquantesimo in abito talare. “Sono stato formato dalla mia gente, dall'impegno e anche dalla fede che mi sono stati offerti. Dovevo essere guida, ma quanto mi avete aiutato!”.
“Le porte per te qui saranno sempre aperte: non sono né invidioso né geloso ma solo contento quando i preti tornano” il messaggio del parroco don Paolo Ventura, ringraziando don Gianbattista per la sua presenza, nella festa di San Carlo.
A.M.
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