Pescate: 'sold out' per la sagra della cassoeula, serviti oltre 200 piatti

Grande successo nella giornata di ieri per la sagra della Cassoeula di Pescate, per il momento solo da asporto in attesa di una maggiore tranquillità sul fronte della pandemia. La location è stata, ancora una volta, quella del parco delle Torrette, in riva al lago.


Al centro Giancarlo Maggioni

Più di duecento le persone che hanno potuto gustare il piatto tipico della tradizione culinaria lombarda a base di verza e salsiccia a partire dalle ore 12.00. Il piatto era disponibile solo su prenotazione, e purtroppo in molti sono rimasti a bocca asciutta, per grande dispiacere dell'organizzazione - composta da Gruppo Alpini e attivisti - che ha dovuto lasciare qualcuno a mani vuote, ma che allo stesso tempo ha chiuso la giornata con la soddisfazione di un completo sold out. In tanti, per evitare di ritrovarsi nella stessa situazione, si sono già prenotati per la prossima sagra, quella della Buseca, che sarà, come da tradizione, il giorno dell'Immacolata, l'8 dicembre.




"Non pensavamo sinceramente ad un successo di questo tipo" ha commentato Giancarlo Maggioni, responsabile della sagra. "In molti avrebbero voluto fermarsi a mangiare in loco, abbiamo provato ad accontentare tutti ma prima di poter dare l'ok anche a chi non aveva prenotato abbiamo dovuto chiudere gli ordini e purtroppo abbiamo dovuto mandare via parecchie persone, a malincuore: cercheremo di fare di più per la prossima, ma non siamo moltissimi volontari, quindi non riusciamo a realizzare più di un certo numero di porzioni".




Nello specifico per la sagra di ieri sono stati utilizzati più di un quintale di verze, settanta chili di costine e centotrenta salsicce. "L'impegno non è indifferente, per poter preparare certi piatti della tradizione devi iniziare anche giorni prima, in questo caso quattro: se dovessimo cucinare per più persone dovremmo partire con settimane di anticipo" ha proseguito Maggioni.



Il piatto della cassoeula è tipico lombardo, ma a seconda delle province o delle valli in cui ci si sposta è possibile trovarlo in diverse versioni. Quella pescatese è come quella bergamasca, probabilmente la più semplice: non viene messa la cotenna, si usano le costine, il cotechino e la verza, accompagnati dalla polenta, mentre in Valsassina ad esempio si mettono nel "calderone" anche la carota e il sedano. Comunque venga realizzato, questo piatto rimarrà sempre un grande classico della tradizione, in grado di soddisfare qualsiasi palato.
A.G.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.