Un sacco da capire

Cara Leccoonline

Pochi giorni fa è stato per il Comune giorno di raccolta di dati e consensi estratti dal sacco rosso della raccolta dei rifiuti in Città.

Comunicati stampa, slide, % e interviste radio/web.
Tutto questo ripreso e raccolto dal proprio fansclub impegnato a smistarli ovunque per provare a ridurre il peso del trasferimento della sede del Comune spendendo qui sacchi di milioni di euro.

Il sacco rosso, introdotto da pochi mesi è, visti i dati del primo trimestre, un successo.
+8% per la raccolta differenziata
-24% per quella indifferenziata, appunto quella che va nel sacco rosso

Buon segno e buon cambio di passo.
È lecito, visto che nessun comunicato stampa, slide, %, interviste radio/web lo spiegano, chiedere alcune cose?

Perché c'è un sacco da capire.
I dati, dati posson essere differenti o indifferenti in base alle risposte

1) Si sa di quanto è diminuita in kg la pattumiera in generale? Separare correttamente il rifiuto nel suo contenitore corretto è straimportante  - sperando che qualcosa prima nel nero non finisca furbescamente nel viola o cestini solo per comodità - ma ridurre tutta la pattumiera è l'obiettivo ambientale fondamentale.

2) Si sa se il conteggio tiene conto anche dei sacchi non conferiti correttamente? Perché nei primi mesi è stato a un livello enorme che tutti abbiamo visto in strada e, in parte, ancora si vede.

3) Quelle 2000 utenze domestiche (il 10% ora e nei mesi scorsi ancora il 20%) che non sono andate a ritirare il sacco rosso, ne poche ne enorme - se non si sa un dato decisivo, a quante persone corrispondono e se effettivamente sempre attive - come vengono conteggiate nella percentuale  del conferimento non avendo il sacco rosso?
E il sacco azzurro dei pannoloni ect, non più messo nell'indifferenziato rosso (ma prima nel nero) fa %? E i sacchi conferiti a numero e non a peso fa differenza se mezzi pieni o totalmente pieni?

4) Chi controlla il controllore di questi dati? È una cattiveria apparentemente, ma non si può chiedere all'oste se è buono il suo vino, vero?

Lo sforzo, soprattutto dei cittadini, é encomiabile e un segno di educazione civica più che ambientale.
Quest'ultima, da parte dell'Amministrazione, resta comunque finta, purtroppo, perché non c'è nessuna % di raccolta virtuosa che conti se, come sempre, il forno inceneritore, pur potendo, già da ora, funzionare a metà potenza, continua ad andare alla massimo con rifiuti nostri e fatti arrivare da altri territori.
Vanificando le buone pratiche e l'impegno dei cittadini

Altrimenti, di fatto e nel concreto, il risultato è sempre un sacco di beffe
Paolo Trezzi
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