Valmadrera: cerimonia per il 4 Novembre con autorità e studenti, svelato il cippo in onore del Milite Ignoto

Un momento di gioia di cui la comunità aveva bisogno. Così il sindaco Antonio Rusconi ha definito la cerimonia che questa mattina a Valmadrera ha ricordato il 4 novembre e tutto quello che questa data porta con sè: l’Unità d’Italia, le forze armate e la vittoria della Prima guerra mondiale.



La celebrazione è partita con un corteo dalla piazza del Municipio, guidato dagli studenti della scuola elementare paritaria Cima e da quelli dalla Primaria statale Leopardi e della Secondaria inferiore Vassena, seguito dalla banda del Corpo musicale Santa Cecilia, dall’associazione degli Alpini e da quella dei Famigliari caduti e dispersi di guerra, oltre che dalle istituzioni e dai rappresentanti della Croce rossa italiana, della SEV (Società escursionisti valmadreresi) e della Protezione civile.



Sulle note dalla banda il corteo è giunto al Monumento ai caduti di via Manzoni, dove i bambini delle scuole elementari hanno illustrato un cartellone preparato nei giorni precedenti in classe, sul quale sono stati raccolti i pensieri dei più piccoli sull’idea di pace che essi hanno: “Finire tutte guerre”, “Aiutare le persone in difficoltà”, “Abbracciare e accogliere tutte le persone”, sono state alcune delle frasi. I ragazzi delle medie hanno invece citato delle commoventi missive di Carlo Emilio Gadda che dal fronte della Granda Guerra inviava all’amata e ai familiari, per poi terminare con una lettura sul viaggio del Milite ignoto da Aquileia a Roma.



Rusconi ha ringraziato in particolare gli studenti per questo momento, ricordando che “la Pace è uno dei beni più preziosi ed è prezzo inevitabile di sacrifici e guerre come l’anniversario del 4 novembre ci ricorda”. Il sindaco ha sottolineato anche come “questo corteo, partecipato e animato dalla banda, sia un segno importante di speranza dopo lunghi e drammatici mesi di pandemia, ancor più significativo alla vigilia della ristrutturazione del Monumento ai caduti”.



Il primo cittadino ha spiegato che “i principi di essere popolo e nazione derivano dalla capacità di aver sofferto insieme”, aggiungendo che compito della politica è "riscoprire il senso dello Stato e dell’essere italiani”. Proprio per questo il Comune lo scorso 30 settembre ha conferito la cittadinanza onoraria al Milite ignoto, con un cippo che è stato inaugurato questa mattina al termine della cerimonia.




Tornando all’attualità Rusconi ha detto che “il dramma non terminato della pandemia e il dibattito nato dal G20 impongono una riflessione sul ritorno all’essenziale” e citando Robert Kennedy ha sottolineato che “amare la patria vuol dire scegliere di migliorare la qualità di vita di ogni persona”. Il sindaco ha chiuso il suo discorso con un "messaggio di speranza e di senso di gratitudine in chi credeva nei valori che hanno costruito il nostro Paese”, aggiungendo che questo ricordo può essere mantenuto solo con “la fedeltà ad una storia che deve farci diventare orgogliosi di essere italiani”.

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Di seguito il discorso integrale del sindaco Antonio Rusconi:





M.V.
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