Lecco: per Natale una mostra... di riparazione dedicata a Cassin e alla conquista del McKinley

Cassin e Zucchi con pesanti carichi verso il Campo I
Una mostra per il sessantesimo anniversario della conquista del McKinley in Alaska da parte di una spedizione del Cai Lecco. Sarà allestita dal prossimo mese di dicembre fino a marzo all’Osservatorio della montagna di Palazzo delle paure. E’ la “mostra della riconciliazione” tra la stessa amministrazione civica e la Fondazione Cassin, una “riparazione” del Comune di Lecco a quella che era stata definita un’imperdonabile dimenticanza,.
Si ricorderà, era stata la polemica dell’estate: la città che trascurava uno dei suoi grandi, Riccardo Cassin, alpinista tra i massimi della storia, morto centenario nel 2009 e al quale ancora i lecchesi non hanno trovato il tempo di intitolargli alcunché. Ed era stata polemica soprattutto politica, con i gruppi dell’opposizione a impallinare la giunta di Mauro Gattinoni. Accusata appunto di avere dimenticato il sessantesimo dell’ascesa al McKinley, una vetta di oltre seimila metri raggiunta lungo la parete Sud dalla spedizione del Cai lecchese guidata proprio da Riccardo Cassin il 19 luglio 1961, un’ora prima della mezzanotte. Vetta alla quale – per la cronaca - il presidente americano Barack Obama ha intanto restituito la denominazione originaria di monte Denali (e così si ritrova dunque sulle nuove carte geografiche).
Non è che l’anniversario fosse di quelli tondi tondi, ma il fatto che una serata dedicata all’impresa fosse ospitata a Valmadrera e non a Lecco è stata miccia sufficiente a innescare l’incendio. Che in verità, covava.
La serata in questione, tenutasi nel mese di giugno, era uno degli appuntamenti promossi dal Cai nell’ambito della tradizionale rassegna primaverile “Monti sorgenti”, come altre iniziative alle prese con le restrizioni per l’emergenza covid (e fu quello, infatti, l’unico appuntamento “in presenza”). Il clou dell’incontro valmadrerese era stato la proiezione del documentario ufficiale sull’impresa realizzato nello stesso 1961 con le riprese effettuate direttamente da Cassin (QUI). Ad alimentare ulteriormente le fiamme, era poi arrivata la decisione di non intitolare a Cassin neppure l’ostello della gioventù di San Giovanni, ormai completato e in attesa del gestore, intitolazione che era invece negli intenti della precedente amministrazione guidata da Virginio Brivio, considerato peraltro che a cento metri in linea d’aria c’è la via Carlo Mauri sulla quale si affaccia la palestra di arrampicata dei Ragni. Che, a dirla tutta, non è stata intitolata a nessuno…
Ma, proprio quest’estate, l’assessore comunale Giovanni Cattaneo aveva esplicato che no, niente ostello Cassin, meglio trovare altro per ricordare quello che era il grande vecchio dell’alpinismo lecchese.
A quel punto, prova te a fermare una polemica che aspettava solo il momento buono per esplodere. A tirar bordate anche Guido Cassin, figlio di Riccardo, che bollava le decisioni della giunta come una ripicca nei suoi confronti, stante che in campagna elettorale si era schierato apertamente con Peppino Ciresa, ex presidente Cai e candidato sindaco per il centrodestra, sconfitto da Gattinoni al ballottaggio. Del resto, proprio durante la serata di Valmadrera, lo stesso Guido Cassin aveva detto che dell’impresa lecchese del 1961 «ad Anchorage si ricordano ancora: c’è un piccolo museo e c’è pure una via Riccardo Cassin, all’epoca una strada periferica diventata centrale, oggi che la città si è estesa. Mentre Lecco sta ancora aspettando….».
Ora, la riconciliazione. Già, nel mese di settembre, la giunta aveva presentato una terna di possibili aree o strutture da intitolare a Riccardo Cassin: l’area della “Piccola” in via Amendola, il piazzale della funivia per i Piani d’Erna o l’Osservatorio della montagna di Palazzo delle paure. La commissione consiliare aveva optato per “la Piccola”, in fase di riconversione e destinata a diventare punto di riferimento per gli eventi cittadini.
E ora, la mostra per ricordare il sessantesimo del McKinley che appunto aprirà in dicembre (anche se la data esatta non è stata ancora fissata). La rassegna è promossa in collaborazione tra Comune, Cai e Fondazione Cassin, con la progettazione e l’allestimento dell’architetto Alessandro Dubini e la curatela grafica di Marta Cassin. Fotografie e video costituiranno il piatto forte della rassegna che si intitolerà “Sessant’anni fa…. Noi siamo andati lì e saliti su”, riprendendo il laconico commento all’impresa da parte dello stesso Cassin. Per l’iniziativa, il Comune ha stanziato proprio in questi giorni la cifra di 7.200 euro.
Tra l’altro anche Lecco Mountain Festival diretto dall’editore Andrea Gaddi avrà una serata dedicata all’impresa della Sud de McKinley: giovedì 18 novembre alle 21, all’auditorium della Casa dell’economia, sarà infatti proiettato lo stesso filmato del 1961. A presentare la serata, il giornalista e scrittore Marco Albino Ferrari.
D.C.
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