Lecco: un furto tentato e due consumati, il 'ladro del cubetto' è condannato a un anno e 8 mesi

La spaccata ai danni del panificio di via Bovara nel dicembre 2020
È stato condannato a un anno e 8 mesi di reclusione nonchè al pagamento di 400 euro di multa Timothj Airoldi, altrimenti noto come il “ladro del cubetto”, il 49enne originario di Brivio, senza fissa dimora, accusato di aver derubato alcuni esercizi commerciali in centro a Lecco tra luglio e dicembre 2020.
Il soprannome, che gli era stato dato dalla stampa locale fino a che non era stato identificato dalle forze dell'ordine, si deve al suo modus operandi, ovvero al farsi strada nottetempo all'interno dei negozi infrangendo le vetrine con un sanpietrino.
Un tentato furto e due consumati comparivano nel capo d'imputazione (ciascuno aggravato dalla violenza sulle cose, dall'aver approfittato di circostanze di tempo tali da aver ostacolato la privata o pubblica difesa e dalla recidiva reiterata specifica infraquinquennale). Il primo avvenuto la notte del 16 luglio, quando l'uomo aveva cercato di impossessarsi del denaro contenuto nel registratore di cassa del Bar Eremo, due notti dopo si era introdotto nel parrucchiere FAYI portandosi via 30 euro e una macchinetta tagliacapelli ed infine il 4 dicembre aveva sottratto al panettiere a insegna L'infarinata 10 euro, un dispositivo per verificare l'autenticità delle banconote (per il valore stimato di 200 euro) e 30 euro di offerte per l'iniziativa solidale del “pane sospeso”.
Sarebbe stato proprio quest'ultimo colpo a tradirlo: all'indomani del furto tracce ematiche erano state trovate nei locali del panificio di via Bovara, mentre Airoldi era stato visto aggirarsi per il centro con le mani fasciate dagli Agenti della Squadra Mobile che seguivano le indagini. A quel punto è bastato un esame del DNA per dare un nome e un volto al “ladro del cubetto”.
Dopo che il giudice Gianluca Piantadosi ha rigettato la richiesta di patteggiamento formulata dal difensore Andrea Artusi, oggi l'imputato ha seguito il processo con rito abbreviato in collegamento dalla casa circondariale di Lecco, dove è in custodia cautelare dallo scorso marzo.
“I fatti li ho commessi io. In quel periodo avevo bisogno di soldi... spendevo tutto in stupefacenti” ha ammesso rendendo spontanee dichiarazioni l'imputato prima che il Vpo Mattia Mascaro formulasse una richiesta di condanna a 3 anni e 500 euro di multa. L'avvocato Artusi ha invece chiesto al giudice il minimo della pena per il proprio assistito, anche considerando la piccola cifra sottratta ai negozianti. Un anno e 8 mesi, come anticipato, il verdetto del giudice.
F.F.
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