Lecco: il sacco rosso funziona, in 3 mesi migliorata la differenziata senza aumento degli abbandoni

Il sacco rosso a Lecco sembra funzionare. Un'affermazione questa sostenuta dai dati riscontrati nei primi tre mesi di introduzione della raccolta puntuale in città. I numeri sono stati presentati nella mattinata odierna dall'assessore all'Ambiente Renata Zuffi affiancata dal direttore generale di Silea Pietro D'Alema.

Ad oggi, hanno ritirato i sacchi distribuiti da partire dal mese di aprile dal Comune ed ancora a disposizione presso lo sportello di via Marco d'Oggiono per eventuali ritardatari, il 90% delle utenze domestiche pari a 19.848 intestatari della TARI. Una percentuale sovrapponibile a quella registrata nei comuni più piccoli della Provincia dove è già stato introdotto il sacco rosso ma ovviamente con un “peso” assai diverso, in termini assoluti, come ha voluto rimarcare il dr. D'Alema, parlando del residuale 10%  di non aderenti alla raccolta puntuale ancora da raggiungere come di un dato fisiologico. Un valore che a Lecco si tramuta in 2.070 utenze ad oggi sprovviste del sacco rosso. In città hanno poi richiesto il sacco azzurro, per pannolini e pannoloni, il 10% delle famiglie, come nel resto della provincia. 

Decisamente più frastagliato invece il comparto non domestico, includendo come noto realtà molto diverse tra loro, dai supermercati per i quali ovviamente si ragiona a cassoni e non a sacchi, ai piccoli uffici con conferimenti assai meno sostanziosi. Per cucire al meglio il servizio, l'assessore non esclude di andare a contattare tutte e 3.000 utenze così da verificare l'aderenza alle loro necessità.

Per le famiglie, invece, almeno stando ai numeri, sembrerebbero superate le iniziali questioni sulla grandezza del sacco, diversificato in base al numero di componenti del nucleo. In media si registrano infatti tre conferimenti al mese, media perfetta tra le realtà più grandi che espongono il rosso ad ogni raccolta e quelle più piccole che riescono anche a saltare un giro.

Migliora intanto, complessivamente, il quantitativo di differenziato. Lecco, ha ammesso Zuffi, partiva da un valore alto, pari al 65%. Alto ma allo stesso tempo ormai piuttosto stabile negli anni. “Ci eravamo un po' adagiati”. Con l'introduzione della raccolta puntuale, in tre mesi, si è arrivati al 74%. “Il sacco rosso è diventato azione migliorativa” ha sostenuto dunque la delegata della Giunta Gattinoni, sottolineando come i lecchesi siano diventati dunque più virtuosi, almeno in questa prima parte della sperimentazione. “Mi sento di dire che è stato un successo” ha così potuto dichiarare con convinzione, citando il -24% fatto registrare dalla frazione indifferenziata, con un più corretto conferimento in particolare di plastica e lattine ed un maggiore utilizzo del centro raccolta, da chiamare “ricicleria” secondo D'Alema, da far diventare “luogo importante” della città per Zuffi. Comune a tutti i paesi del territorio, invece, una diminuzione della produzione di vetro, forse, si è spinto a ipotizzare il direttore di Silea, imputabile ad  un cambio dei consumi, anche nel settore della ristorazione.

“Non c'è stato invece un aumento considerevole degli abbandoni” ha sostenuto l'assessore, non negando in ogni caso un problema che c'era e c'è. Gli effetti del rosso invece si sono visti fuori dai condomini, dove le montagne di sacchi si sono “abbassate” gradualmente con il passaggio al cippato. A tal proposito, gettando lo sguardo avanti, la delegata all'Ambiente ha aggiunto: “non c'è nulla di male che in strada stiano i sacchi  ma il futuro è arrivare a razionalizzare ancora di più l'esposizione”, lasciando intendere di voler lavorare per un metodo di raccolta meno impattante anche solo a livello di “decoro” in città.

Le rilevazioni nel frattempo continueranno. Ad oggi i Comune però incassa la soddisfazione per il risultato fin ad ora ottenuto, grazie alla lungimiranza della precedente amministrazione che ha creduto nella raccolta puntuale e nonostante tutte le difficoltà legate al periodo e dunque all'emergenza covid che in un primo momento aveva messo in dubbio anche la possibilità stessa di avviare la distribuzione dei sacchi, rivoluzionando al contempo la quotidianità di tanti con riflessi quindi anche nel campo dei rifiuti.
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