Lecco: 'guai' ai cimiteri tra scarsità di posteggi, accattonaggio e... lapidi smarrite

Anche i cimiteri possono essere un grattacapo per l’Amministrazione comunale di Lecco: dal posteggio all’accattonaggio, fino allo smarrimento delle lapidi, sono diversi i problemi emersi durante il Consiglio di martedì sera.
È stato Corrado Valsecchi a segnalarne uno che riguarda il camposanto di Castello, riguardante i parcheggi. Secondo il portavoce di Appello per Lecco gli stalli nei pressi dell’entrata sarebbero spesso e volentieri occupati dalle auto dei pendolari, che rimangono lì ferme tutto il giorno, privando chi va a riporre i fiori sulla tomba dei propri cari di una sosta comoda. La soluzione proposta da Valsecchi è quella di trasformarli in parcheggi a disco orario, spingendo chi si ne serve per lungo tempo ad utilizzare il nuovo posteggio seminterrato di via Ponte Alimasco, sempre vuoto. “Mi sembra una buona proposta - ha ammesso l’assessore ai Lavori pubblici Maria Sacchi -, va sicuramente presa in considerazione l’elevata disponibilità di stalli nella zona e fare un ragionamento, perchè chi va al cimitero deve avere un posto comodo per lasciare l'auto”.


La rimessa seminterrata di via Alimasco



È stata invece la destra a portare all’attenzione il problema dell’accattonaggio: i consiglieri Emilio Minuzzo e Giacomo Zamperini hanno segnalato la presenza di “persone moleste” che venderebbero abusivamente dei fiori in diversi cimiteri della città, denunciando uno scarso controllo da parte delle forze dell’ordine. Il vice sindaco Simona Piazza ha assicurato che la Polizia locale è al corrente della situazione e sta facendo un attento monitoraggio, anche se è capitato di arrivare sul posto dopo una segnalazione troppo tardi, quando le persone sospette si erano già date alla fuga.
Ma l’inconveniente più curioso, capitato nel cimitero di Acquate e riportato dal capogruppo di Fratelli d’Italia, riguarda lo smarrimento di una lapide. “Alla fine di luglio c’è stato un crollo di alcuni marmi nel cimitero - ha spiegato Zamperini -. Alla fine di settembre, dopo aver chiesto ai concessionari di pagare a loro spese la sistemazione, l’Amministrazione si è assunta l’onere del restauro, ma quando il 28 ottobre le lapidi sono state rimesse al loro posto si è scoperto che una era stata smarrita. Com’è possibile?”. È stato l’assessore al Bilancio Roberto Pietrobelli a rispondere, correggendo in parte la ricostruzione del consigliere: “Dopo il crollo sono state fatte delle indagini con la società che cura la manutenzione dei cimiteri, dopodiché abbiamo deciso di farci carico delle opere di ripristino perché i concessionari non se ne stavano occupando, nonostante sarebbe stata una loro responsabilità. Effettivamente la lapide in questione non si trova, ne è stata denunciata la scomparsa e la ditta ne fornirà una nuova”.
M.V.
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